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Pescara, “Lo schermo che pensa” cineforum etico promosso dall’Anm

Pescara, “Lo schermo che pensa” cineforum etico promosso dall’Anm

PESCARA, 26 novembre – Primo appuntamento il prossimo 29 novembre con “Lo schermo che pensa”, cineforum etico” promosso dall’Associazione Nazionale Magistrati, Sezione Abruzzo, in collaborazione con il Mediamuseum, l’Università degli Studi di Chieti-Pescara e l’Università di Teramo.

Tra i tanti appuntamenti previsti, uno dei più attesi è quello del 5 dicembre: verrà proiettato il film ‘La città ideale’, alla presenza del regista e interprete Luigi Lo Cascio.

Il rapporto tra ruolo pubblico e sentimenti privati, la violenza di genere negli ambienti di lavoro, l’ambiente, il difficile procedimento di emersione della verità: tanti i temi toccati dai film scelti. Le iniziative, gratuite ed aperte a tutti, saranno precedute da una breve presentazione da parte di magistrati o esperti e si svolgeranno al Mediamusem di Pescara il venerd alle 19.30 e andranno avanti almeno fino a maggio. Si parte il 29 novembre con ‘L’ordine delle cose’.

Stamani la presentazione nella biblioteca del tribunale di Pescara. Presenti, tra gli altri, il presidente del Tribunale, Angelo Bozza, il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini, il prorettore vicario della ‘d’Annunzio’, Augusta Consorti, e Luciano D’Amico per l’Università di Teramo.

“Si tratta di un cineforum che ha come temi di fondo la giurisdizione, i diritti e la società – ha detto Bozza – Abbiamo voluto che la presentazione del progetto avvenisse in Tribunale, in linea di continuità con il Mediamuseum, che ha sede nell’ex tribunale di Pescara, dove si svolgeranno gli eventi”.

Mantini ha parlato di

“un progetto aperto a tutti che nasce sulla contribuzione volontaria dei magistrati del distretto, i quali si sono autofinanziati. Un’iniziativa che nasce dall’esigenza di una formazione più moderna verso i diritti e i temi della giustizia. Dal voler dare strumento che sia più immediato e fruibile a tutti, che possa farsi mezzo per conoscere quelli che sono spesso dei temi abusati dalla comunicazione di massa. Un modo per poter giungere più direttamente alle persone, mentre gli esperti verranno chiamati a dare una chiave di lettura del messaggio che viene fuori dal film”.

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