PESCARA, 7 febbraio – Sequestrati oltre tre quintali di pesce, dalla Guardia Costiera di Pescara, che ha sorpreso un’imbarcazione con a bordo una quantità di pescato eccedente la soglia consentita e alcuni venditori che esponevano prodotti ittici privi di qualsiasi documentazione relativa alla tracciabilità.

Nello specifico, al termine dell’ispezione su un peschereccio appena rientrato in porto, gli uomini della Guardia Costiera hanno sequestrato circa 135 chilogrammi di vongole. Il quantitativo del pescato è risultato infatti eccedente rispetto al limite massimo consentito e non è stato dichiarato nella documentazione presente a bordo. Al trasgressore è stata comminata una sanzione amministrativa di 4.000 euro e il pescato, ancora vivo, è stato immediatamente rigettato in mare.

Sono stati compiuti inoltre alcuni controlli presso alcuni punti vendita di prodotti alimentari, che hanno portato il personale della Guardia Costiera a comminare sanzioni pecuniarie per 13.000 euro e a porre sotto sequestro circa 200 chili di pescato, in quanto privo di qualsiasi documentazione utile a certificarne la tracciabilità, aspetto essenziale per fornire al consumatore la certezza della provenienza e garantire la salubrità del prodotto ittico.

Nel corso degli stessi controlli, infine, sono stati sanzionati anche alcuni venditori che avevano posto in commercio confezioni di prodotto ittico riportanti un’etichettatura non conforme alla normativa in materia, in base alla quale i prodotti della pesca devono essere obbligatoriamente posti in vendita con un’etichettatura recante le informazioni essenziali, da fornire al consumatore. In particolare devono essere indicati la denominazione commerciale ed il nome scientifico del pescato, il metodo di produzione (pescato o allevato), la zona di cattura o il paese di produzione, gli attrezzi da pesca utilizzati, se si tratta di pesce scongelato, il termine minimo di conservazione e la data di scadenza.