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Pescara, sfruttamento della prostituzione: due nigeriani arrestati in Germania

Pescara, sfruttamento della prostituzione: due nigeriani arrestati in Germania

PESCARA, 21 dicembre – Facevano entrare illegalmente in Italia giovani ragazze nigeriane per poi avviarle alla prostituzione. Per questo due nigeriani, marito e moglie – John Iyase, 34 anni e Patience Okoebor, 25 anni – sono stati arrestati dalla Polizia di Pescara. I due, latitanti nella cittadina tedesca di Grevenbroich, sono stati arrestati in Germania.

Erano ricercati a seguito di un’operazione condotta nello scorso mese di marzo contro la tratta di esseri umani, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e lo sfruttamento della prostituzione. La coppia deve rispondere dell’accusa di aver fatto parte di un sodalizio criminale ben ramificato e con collegamenti all’estero, che aveva come base logistica un appartamento a Pescara ed un altro a Montesilvano in cui erano alloggiate le ragazze avviate al meretricio.

L’indagine è stata condotta dalla squadra Mobile di Pescara e ha preso spunto nel 2016 dalla denuncia di una giovane ragazza nigeriana che, dopo essere sfuggita al controllo dei suoi aguzzini, si è presentata in Questura per raccontare che John Iyase e sua moglie l’avevano fatta entrare illegalmente in Italia, dopo un lungo viaggio lungo la tratta Nigeria-Iran-Turchia-Grecia, dietro compenso di 20.000 euro, con la promessa di un’onesta attività di lavoro, di fatto però costringendola a prostituirsi una volta arrivata a destinazione.

La vittima, che è stata pesantemente minacciata dai due sfruttatori e sottoposta al rito voodoo, è stata poi collocata in una struttura protetta e ha continuato a collaborare con gli investigatori. Le indagini, supportate anche da operazioni di ascolto telefonico, perquisizioni, pedinamenti e raccolta di diverse testimonianze, hanno rivelato l’esistenza di una più vasta e complessa rete criminale di carattere transnazionale, di cui la coppia faceva parte, estesa sul territorio nazionale e con referenti all’estero, in grado di procurare documenti falsi, e dotata di forte disponibilità economica, grazie alla quale organizzavano e gestivano la partenza di ragazze centro africane, da avviare poi al mercato della prostituzione.

I due arrestati, che sono stati rintracciati dalla polizia di Pescara in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, con l’Interpol e con la polizia tedesca, nei prossimi giorni saranno estradati in Italia per essere interrogati dal gip del Tribunale dell’Aquila, Guendalina Buccella, che ha emesso il mandato di arresto europeo nei loro confronti su richiesta del pm della Procura distrettuale aquilana, David Mancini, che ha coordinato l’indagine.

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