Pescara, uno dei pini della discordia cede e finisce su due auto /FOTO
PESCARA, 26 novembre – Un pino è caduto ieri sera, in via Scarfoglio, a Pescara. L’albero è finito su due auto in sosta, danneggiandole. La strada è una di quelle interessate dal piano di manutenzione del verde urbano promosso dal Comune che tanto aveva fatto discutere. Da un lato l’amministrazione comunale che voleva abbattere, in diverse zone della città, le piante ritenute a rischio, dall’altro gli ambientalisti, che si sono opposti ai tagli.
Ieri sera uno degli alberi è caduto, forse complice la pioggia. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che hanno messo in sicurezza la pianta, tagliandola fino alla base, e la Polizia municipale, che ha gestito la viabilità. La strada è rimasta chiusa durante le operazioni. Il pino caduto, riferiscono al coordinamento ‘Salviamo gli alberi’, era da abbattere, in quanto pericoloso, così come deciso da ambientalisti e amministrazione comunale.
Il coordinamento, nei giorni della protesta contro il taglio degli alberi, aveva ottenuto il supporto di Erri De Luca e Alessandro Gassmann.
“Era uno dei pini da abbattere stando alla relazione tecnica del professionista incaricato dal comune – afferma il vicesindaco Enzo Del Vecchio – Peccato: abbiamo comunque perso un albero e, per una fortunata/sfortunata circostanza, una autovettura è stata granvemente danneggiata”.
Anche il coordinamento “nel sopralluogo congiunto con il comune e l’ordine degli agronomi dello scorso 20 settembre, si era detto d’accordo al taglio completo di quell’albero. Infatti – dicono gli ambientalisti – quella davanti al civico 1 era una delle poche piante che un quel momento era stata già sottoposta ad approfondimento strumentale con tomografia. I risultati erano stati negativi perché circa il 70% del legno del tronco era risultato compromesso. Pertanto davanti a quell’albero due mesi fa non ci fu neanche un confronto in considerazione dei dati inequivocabili. Infatti non è tra quelli esaminati più recentemente dal tecnico incaricato dal comune per condurre le analisi strumentali”.
“Nel sopralluogo di due mesi fa, oltre a quell’albero – aggiunge il coordinamento – si decise di abbattere direttamente altre 23 piante su 51 esaminate in contraddittorio in quanto palesemente compromesse per tutti i partecipanti al sopralluogo. Successivamente, a seguito del sopralluogo del nuovo tecnico incaricato avvenuto in presenza del Coordinamento, per altre 3 è stato deciso di non procedere con ulteriori esami andando al taglio diretto. Quelle rimaste (25) sono invece risultate meritevoli di approfondimento strumentale”.
L’assessore comunale al Verde pubblico, Laura Di Pietro, sottolinea che l’albero era classificato come “esemplare pericoloso per cui era stato richiesto l’abbattimento che, secondo il verbale di somme urgenza conseguente alla relazione, sarebbe dovuto avvenire ai primi di settembre. Operazioni che avevamo iniziato a fine agosto – sottolinea – ma che abbiamo sospeso per permettere ai rappresentanti indicati dalle associazioni ambientaliste per il green table di effettuare ulteriori sopralluoghi che si sono concentrati in viale Kennedy e, appunto, su tutte le alberature di via Scarfoglio”.
“Sia per gli ulteriori tagli che per le prove di trazione concordate – aggiunge – è stato quindi necessario avviare nuove procedure che sono ancora in corso. Fortunatamente il crollo di ieri non ha provocato danni a persone, ha interessato solo a due auto in sosta, ma questo episodio conferma ancora una volta la competenza e il buon operato dei tecnici incaricati dal Comune e degli agronomi del Comune stesso che avevano confermato la perizia, nonché la validità del metodo applicato per valutare la stabilità degli alberi. E soprattutto dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, la buona fede e le migliori intenzioni che hanno animato l’Amministrazione comunale nel procedere con questi tagli, dolorosissimi per tutti”.
“Alla fine dei conti – osserva l’assessore – la verità è che dietro questa nostra scelta non c’è mai stato alcun ‘complotto’, né ‘follia generalizzata’, ma semplicemente la volontà di prevenire incidenti. Abbiamo sempre compreso l’apprensione che si è scatenata all’interno di una parte dell’opinione pubblica, ma il Comune ha preso questa decisione dopo aver consultato degli esperti e dopo aver ampliamente spiegato alla cittadinanza le ragioni di tale operazione. Credo quindi che bisognerebbe avere un po’ più di fiducia nell’operato degli esperti di settore e avere più fiducia anche nelle istituzioni”.