Processo per la valanga di Rigopiano: la madre di Feniello aggredisce l’ex sindaco Giancaterino
PESCARA, 27 settembre -L’ex sindaco di Farindola, Massimiliano Giancaterino, è stato aggredito questa mattina, a Palazzo di Giustizia, da Maria Perilli, madre di Stefano Feniello, una delle 29 vittime della valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano.
Giancaterino, che sotto le macerie dell’hotel ha perso il fratello, è uno dei 25 imputati nel processo e, secondo una prima ricostruzione è stato aggredito dalla donna durante una pausa della seconda udienza preliminare, mentre stava prendendo il caffè.
La donna lo ha preso a pugni, facendolo anche cadere e urlandogli contro: “Hai firmato la condanna a morte di mio figlio”.
Immediatamente sono intervenute le forze dell’ordine, poi è arrivato anche il 118, che lo ha assistito e accompagnato fuori dal Tribunale.
“Stavo prendendo un caffè con i miei avvocati, quando sono stato aggredito. Non so da chi, era una donna. Mi ha picchiato, mi ha riempito di botte. Segue querela”: ha commentato secco l’ex sindaco.
Perilli, invece, si difende così:
“Era al bar allegramente, quando è stato lui a firmare la condanna a morte di mio figlio e allora l’ho preso a pugni. Lui è il doppio di me – ha osservato poi la donna – quindi potete immaginare il male che gli ho fatto. E’ stato lui a firmare i primi documenti per l’ampliamento dell’albergo e ha dato la possibilità all’albergo, da quel momento, di essere aperto anche durante l’inverno, non solo d’estate, quindi ha condannato a morte Stefano”.