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Sindaci dell’Alto Sangro all’attacco: “Statale 17 chiusa per neve, carenza dell’Anas e danni al turismo”

Sindaci dell’Alto Sangro all’attacco: “Statale 17 chiusa per neve, carenza dell’Anas e danni al turismo”

CASTEL DI SANGRO, 16 gennaio – I sindaci dell’Alto Sangro attaccano l’Anas sulla chiusura al traffico della Statale 17, che attraversa L’Aquila, Popoli, Sulmona, Roccaraso e Castel di Sangro, collegandosi ad altri importanti snodi stradali abruzzesi. A giudizio della Comunità Montana Alto Sangro, in rappresentanza dei sindaci del territorio, e delle associazioni di categoria locali, l’interruzione del transito lungo questa arteria vitale per il territorio, avvenuta la settimana scorsa, avrebbe rivelato una carenza di gestione dell’emergenza neve da parte dell’Anas e causato gravi danni all’economia turistica della zona.

Andrea Liberatore, commissario della Comunità Montana Alto Sangro, e Angelo Caruso, sindaco di Castel di Sangro, chiedono ad Anas, Regione e Provincia una dettagliata relazione su una vicenda che ha sollevato le proteste di residenti, turisti e operatori economici del comprensorio.

Sul caso si è tenuto un vertice venerdì scorso, alla presenza dei massimi rappresentanti di Dmc Altosangro, Federturismo Abruzzo, Consorzio Skypass AltoSangro e Cotas, e dei sindaci di Scanno e Villalago:

“In modo univoco e condiviso, il summit ha stigmatizzato e graniticamente criticato l’atteggiamento di chi ha consentito la chiusura dei tratti di strada indicati, posto che tale situazione ha generato una molteplicità di effetti negativi sull’area, causati principalmente dai numerosissimi automobilisti rimasti bloccati a Castel di Sangro e intenzionati a raggiungere l’area Parco, i paesi dell’alto piano e quelli della valle del Sagittario, scegliendo la Statale 17 in alternativa ai predetti valici chiusi. Pertanto il mancato raggiungimento delle località prescelte ha determinato non solo una pesante problematica di accoglienza e sistemazione del massiccio flusso turistico, ma anche un consistente danno economico per le strutture ricettive e gli impianti sciistici”.

Gli amministratori e i rappresentanti delle associazioni di categoria si sono dichiarati insoddisfatti delle risposte ricevute dall’Anas:

“Le ragioni addotte dai gestori delle suddette strade, in ordine alle adottate misure restrittive, non sono apparse convincenti e ciò alla luce di un dato oggettivamente assunto in relazione alla tipologia dell’evento meteorologico che non ha avuto i riferiti caratteri di eccezionalità, ma piuttosto la consistenza del tipico fenomeno atmosferico del periodo invernale, ancorché più accentuato, peraltro considerando il dato che la perturbazione era stata annunciata per tempo e con precisione chirurgica. Sicché il dato emergenziale assunto a base dei provvedimenti inibitori del traffico stradale è sembrato una diretta conseguenza del difetto gestionale del fenomeno nevoso, fronteggiato evidentemente in carenza di mezzi e di coordinamento delle forze in campo”.

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