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Sonni tranquilli per D’Alfonso, la rivolta di Di Matteo & Co. era solo uno scherzo

Sonni tranquilli per D’Alfonso, la rivolta di Di Matteo & Co. era solo uno scherzo

PESCARA, 17 novembre – Se è vero che tanti indizi fanno una prova, Luciano D’Alfonso e la sua giunta possono dormire sonni tranquilli. La minaccia di far saltare il banco (leggi qui), messa in atto la settimana scorsa dagli assessori regionali Donato Di Matteo e Andrea Gerosolimo, e dal presidente della commissione Sanità, Mario Olivieri, con ogni probabilità è destinata a restare tale. Certo, c’è da salvare la forma e in tal senso la ricomposizione dei contrasti sarà celebrata in pompa magna sabato prossimo, nel corso dell’incontro tra D’Alfonso e i consiglieri di maggioranza. Per quello che si è visto negli ultimi giorni, però, l’impressione è che i giochi già siano fatti.

Gerosolimo, come era lecito attendersi, oggi ha sparso cortine fumogene:

“Abbiamo deciso di tenere un comportamento equilibrato fino a sabato, nell’interesse dei cittadini. Ad esempio, nel settore di cui mi occupo, c’erano in ballo i finanziamenti per Crab, Cotir, Perdonanza, Mastrogiurato, Giostra cavalleresca e altre realtà che era giusto proseguissero il loro percorso. Per il momento, però, preferisco non fare previsioni sull’esito dell’incontro di sabato”.

Al di là delle parole, tuttavia, a parlare sono i fatti: rientro nei ranghi, in Consiglio regionale, sui fondi alla Cultura e sul project financing relativo all’edilizia sanitaria. Due dei punti sui quali i tre ribelli erano stati più duri. Inoltre non è passato inosservato il grande attivismo di questi ultimi tempi, che ha visto protagonisti Gerosolimo e Di Matteo, insieme al presidente D’Alfonso, in un moltiplicarsi di conferenze congiunte e iniziative comuni. L’immagine più nitida del cambio di clima, è quella del presidente e dei suoi “ragazzacci”, seduti tutti insieme appassionatamente, sullo stesso palco del teatro di Sulmona, insieme al ministro Delrio. Nel quadretto di famiglia mancava il solo Olivieri, comunque presente in platea.

Tra i tre ribelli, ad avere la scorza più dura è certamente il navigato assessore Di Matteo, ma D’Alfonso lo conosce da quando aveva i calzoni corti e sa benissimo quali corde toccare: prima lo sfottò, con l’assessore e i suoi sodali definiti come “casi psichiatrici”. Poi i sorrisi e le pacche sulle spalle. Infine le concessioni, che sostanzialmente ruotano attorno ad una maggiore visibilità e ad una maggiore autonomia d’azione sulle tematiche che Di Matteo e Gerosolimo ritengono prioritarie. Senza dimenticare un po’ di finanziamenti. D’altronde D’Alfonso è il simbolo dell’accentramento decisionale, ma in questo modo tende a fare ombra a chi gli sta intorno: meno visibilità e meno risultati da presentare al proprio territorio di riferimento, si traducono in una  minore capacità di attrarre consenso elettorale. Si riduce dunque a questo la richiesta di una svolta politica: basta negoziare, concedere qualcosa e tutto torna a posto, come e meglio di prima. Non a caso è di oggi il comunicato stampa con il quale Di Matteo fa sapere:

“Nella delibera approvata in Giunta, sullo schema di accordo di programma con il Ministero della Salute per gli investimenti in edilizia sanitaria, dopo ampia discussione che ha visto tutti i componenti dell’esecutivo concordi, si è ritenuto, su proposta dell’assessore Donato Di Matteo, di inserire un investimento a Popoli, adeguato per il funzionamento di un polo innovativo innovativo di alta riabilitazione. Il voto favorevole dell’assessore Di Matteo è stato espresso dopo le integrazioni suddette”.

In calce il commento dello stesso assessore:

“Con soddisfazione ci tengo a sottolineare non solo l’indicazione approvata  sul polo di alta riabilitazione di Popoli, ma anche la somma destinata alla ristrutturazione dell’ospedale di Penne, pari a 12,5 milioni, interamente finanziata con risorse pubbliche. E’ stato inserito anche un provvedimento per l’ospedale di Giulianova che a mio avviso sembrava inopportuno escludere”

D’Alfonso, per completare l’opera di ricucitura, ha inoltre assecondato l’orgoglio di Di Matteo, che da diverse settimane è impegnato in una battaglia personale contro il consigliere regionale e collega di partito Pierpaolo Pietrucci. Due giorni fa, infatti, il governatore ha concesso a Di Matteo un nuovo rinvio sul progetto di legge relativo all’istituzione del Resta (Rete escursionistica alpinistica speleologica torrentistica Abruzzo). Si tratta di una misura particolarmente cara a Pietrucci, sulla quale c’era già stato uno scontro alcune settimane fa. Pietrucci ha dovuto ingoiare il rospo, ma non l’ha presa affatto bene, tanto che ha dato in escandescenza fuori dall’aula.

L’unica nota stonata, per il momento, è che i tre ribelli non appaiono sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda: se Di Matteo e Gerosolimo sembrano avere trovato un punto di accordo con il governatore, il primo sulla sanità e il secondo su cultura ed eventi, non vale lo stesso discorso per Mario Olivieri. Il presidente della commissione Sanità, negli ultimi giorni, è anzi apparso piuttosto rabbuiato e insofferente. Difficile stabilire se il suo obiettivo fosse quello di andare fino in fondo nello scontro con D’Alfonso o se invece Olivieri sia soltanto scontento di quanto messo finora sul piatto dal governatore. In ogni caso, la maxi-variazione di bilancio che in queste ore è in corso di approvazione in Consiglio regionale, potrebbe contribuire ad ammorbidire ulteriormente le posizioni: oltre ai 150.000 euro destinati alla Giostra cavalleresca e al Bimillenario Ovidiano di Sulmona, per la gioia di Gerosolimo, nel testo sono spuntati 174.000 per il Teatro Rossetti di Vasto, che per Olivieri potrebbero rappresentare un buon risultato da portare a casa.

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