PESCARA, 28 ottobre – Clima pesante, negli spogliatoi dell’Adriatico, dopo la disfatta casalinga contro il Brescia. Zeman è come sempre lucido e franco nella sua analisi. “Abbiamo giocato sempre noi, ma non attacchiamo con la necessaria aggressività verso la porta avversaria – rimarca il boemo -. Facciamo errori e prendiamo gol, anche se oggi loro hanno avuto tre palle e hanno fatto tre gol, mentre noi abbiamo avuto 5-6 occasioni e non lo abbiamo fatto”.

L’allenatore del Pescara torna a battere sempre sullo stesso problema:

“Oggi abbiamo fatto il 60% di possesso palla ed è troppo, serve ritmo e serve voglia di andare nell’area rigore. Bisogna giocare di più in verticale ed essere più veloci”.

Poi ci sono gli errori che determinano il gran numero di reti subite:

“Abbiamo preso tre reti su altrettanti nostri errori. Il secondo gol è arrivato con una palla persa su un’uscita facile. Sul terzo ad Empoli Perrotta ha causato rigore e questa volta si è lasciato superare facilmente. Sono peccati di gioventù e di esperienza”.

A metà campo non si trova la quadra, con i tre in mediana che continuano a cambiare di partita in partita:

“Io i titolari li avevo individuati, ma non hanno reso come mi aspettavo”.

L’ex Pasquale Marino è raggiante per i tre punti conquistati, ma riconosce anche i meriti del Pescara:

“E’ chiaro che mi piacerebbe sempre attaccare, ma occorre confrontarsi anche con i valori di altre squadre come il Pescara, che per me è una squadra forte. Alcuni episodi ci hanno detto bene, perchè Mazzotta in avvio di gara e Mancuso all’inizio della ripresa, hanno avuto delle grande occasioni. Però sono soddisfatto perchè i miei giocatori hanno concesso poche occasioni al Pescara, che solitamente crea molto”.

Marino non è d’accordo con le critiche alla squadra di Zeman:

“Fa un calcio molto bello e fantasioso. Non è vero che è sempre uguale a se stesso, è una squadra in grado di trovare moltissime soluzioni. Sono convinto che il Pescara alla lunga uscirà e riuscirà a fare il suo gioco con continuità. Nel calcio molto spesso sono gli episodi a determinare ogni cosa”.

Cesare Bovo, per carisma ed esperienza, è uno dei giocatori più rappresentativi:

“Certo che la squadra è con l’allenatore. Siamo una squadra giovane, ci stiamo mettendo del tempo, ma siamo tutti con l’allenatore. Oggi non è stata né colpa della difesa né dell’attacco, ma di tutta la squadra. E’ stata una partita strana, perchè abbiamo comandato quasi sempre noi il gioco, ma non siamo riusciti a creare tanto. C’è solo da mettere la testa sotto e lavorare”.