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Stoccaggio gas tra Abruzzo e Molise, il Forum H2O contro il decreto Via per l’ampliamento

Stoccaggio gas tra Abruzzo e Molise, il Forum H2O contro il decreto Via per l’ampliamento

CHIETI, 24 maggio – Dopo l’emanazione, da parte del Ministero dell’Ambiente, del decreto di valutazione di impatto ambientale favorevole all’ampliamento della capacità di stoccaggio di gas nell’impianto “Fiume Treste” della Stogit, a cavallo tra Abruzzo e Molise, il Forum H2O accusa gli enti preposti di non aver tenuto adeguatamente in considerazioni i rischi relativi alla sismicità indotta, evidenziati anche dalla Regione Molise, e annuncia la volontà di scriveremo a tutti i soggetti istituzionali coinvolti  “chiarendo loro che non possono sfuggire alle loro responsabilità con giochi di parole e che la
sicurezza si basa sulla prevenzione e non sull’inseguimento dei rischi come ha affermato giustamente la Regione Molise”.

L’ampliamento della capacità di stoccaggio dell’impianto dovrebbe avvenire attraverso lo stoccaggio in sovrapressione rispetto alla pressione originaria in uno dei livelli nel sottosuolo, come spiega il Forum, (portandola al 110 per cento della pressione originaria) e attraverso l’utilizzo di un nuovo livello di stoccaggio con la perforazione di 4 nuovi pozzi.

“Ora Stogit Spa dovrà ottenere l’autorizzazione finale da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per entrambe le operazioni, che comportano ciascuna un aumento della capacità di stoccaggio di 200 milioni di metri cubi standard di gas per un totale di aumento della capacità di stoccaggio dell’impianto di 400 milioni di metri cubi standard – dichiara il Forum – Ricordiamo che lo stoccaggio “Fiume Treste” è classificato ufficialmente quale “impianto a rischio di incidente rilevante” in base alla Direttiva Seveso Ter, recepita in Italia. Nel parere favorevole rilasciato dal Comitato via, tra molte assenze e tre, piuttosto inconsueti, voti contrari, si legge che in realtà l’unica prova sperimentale effettuata in loco è arrivata al 105,4 per cento della pressione originaria. Nonostanteciò, con considerazioni indirette, si va avanti lo stesso”.

Il Forum interviene in particolare sul rischio di sismicità indotta degli gli stoccaggi in particolari siti,  sismicità legata al continuo ciclo di iniezione ed estrazione di gas nel sottosuolo.

“Ovviamente – continua – la pressione di esercizio è un fattore rilevante da tenere in considerazione nel determinare l’aumento o meno dei rischi associati ad un impianto. La Regione Molise con il suo Servizio Tecnico, Sismico e Geologico il 24 novembre 2016 aveva cercato di richiamare il Ministero ad una maggiore precauzione in considerazione delle problematiche ormai note in letteratura sui rischi di terremoti indotti. Il Ministero a quel punto che fa? Si rifugia in una mera questione formalistica sui confini amministrativi sostenendo che i pozzi del lato molisano dello stoccaggio non saranno coinvolti, come se un terremoto indotto in Abruzzo si fermasse all’alt del confine amministrativo! Tra l’altro è noto che si possono indurre terremoti anche a distanza di chilometri dal punto di iniezione e sempre senza rispettare i confini amministrativi.  È interessante notare che mano a mano che le ricerche confermano i rischi, anche rilevanti, di sismicità indotta il ministero dell’Ambiente, invece di imporre una linea di precauzione come richiesto per iscritto da una Regione, cerca di “inseguire” il problema modificando e raffinando l’ormai celebre prescrizione della “manopola che regola i terremoti indotti” già “imposta” in precedenti decreti riguardanti gli stoccaggi in Abruzzo”.

Il Forum evidenzia anche il diverso atteggiamento adottato per i diversi siti di stoccaggio, con una formulazione più rigida per l’impianto di Treste che però, per l’associazione, non sarebbe rassicurante:

“Per lo stoccaggio a S. Martino sulla Marrucina autorizzato nel 2014 si doveva aspettare il superamento della magnitudo 3 della Scala Richter dei terremotiindotti per intervenire affinchè l’operatore li riportasse con la “manopola” sotto la Magnitudo 2. Ora per lo Stoccaggio Fiume Treste la formulazione è più aggrovigliata perché se per sismi superiori a M 2,2  sarà sempre l’operatore ad intervenire con la “manopola del terremoto” per sismi superiori a M 3, a terremoto ormai avvenuto, secondo il ministero dell’Ambiente sarà opportuno l’intervento del Ministero dello sviluppo economico”.

Nel ricordare come la sismicità indotta sia ovviamente sito-specifica il Forum sostiene come “in un paese a fortissimo rischio sismico come l’Italia, in un contesto di riduzione dei consumi di gas rispetto a 20 anni fa”, sia assurdo “pensare di affrontare con questaapprossimazione un tema così serio solo perchè qualcuno ha deciso di trasformare il Belpaese in un Hub del Gas per il Nord Europa per distribuire profitti alle grandi aziende”.

“Abbiamo notato, infine, che il Dipartimento regionale dei Vigili del Fuoco ha significativamente dato parere negativo ma il Ministero dell’Ambiente è andato avanti lo stesso.  Ovviamente va verificata la legittimità dell’operato ministeriale ma riteniamo inaccettabile un atteggiamento di questo genere soprattutto dopo quanto avvenuto in Spagna. Scriveremo presto a tutti i soggetti istituzionali coinvolti sul tema degli stoccaggi chiarendo loro che non possono sfuggire alle loro responsabilità con questi giochi di parole e che la sicurezza si basa sulla prevenzione e non sull’inseguimento dei rischi come ha affermato giustamente la Regione Molise.”

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