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Teramo, la Cgil contesta il bando per l’appalto delle pulizie negli edifici comunali

Teramo, la Cgil contesta il bando per l’appalto delle pulizie negli edifici comunali

TERAMO, 7 LUGLIO – La Cgil interviene sul bando di gara relativo all’appalto per le pulizie negli edifici del Comune di Teramo, e lo fa per denunciare come metta a rischio oltre a dieci posti di lavoro anche l’efficienza e l’efficacia del servizio.

“Le scriventi organizzazioni sindacali apprendono con molto stupore l’intenzione del Comune di Teramo di andare avanti per quanto riguarda il bando di gara d’appalto delle pulizie degli edifici pubblici dell’ente – scrivono in una nota il segretario generale della Filcams Mauro Pettinaro e il segretario della Fp Pancrazio Cordone – Avevamo già il mese scorso scritto all’ente comunale per chiedere di tornare indietro riguardo il bando di gara, in quanto non presentava clausole sociali (l’obbligo per chi vince il bando di gara di riassumere il personale esistente), non riportava il monte ore da attribuire a ciascun dipendente (tutela fondamentale per non perdere ore di contratto) e presentava un costo esattamente uguale al precedente, ma con un servizio maggiore (si passa da 3 a 5 giorni di pulizie, c’è l’aggiunta della sanificazione e ci sono nuovi edifici da pulire). Ci chiedevamo come fosse possibile presentare un bando di gara che metteva a rischio le lavoratrici impiegate nell’appalto e che metteva a rischio la qualità del servizio stesso, soprattutto nei giorni nostri in cui abbiamo tutti capito l’importanza della pulizia e dell’igiene dei nostri luoghi di lavoro. Il Comune di Teramo aveva sospeso momentaneamente il bando riservandosi del tempo per capire e comprende le nostre rimostranze. Ieri è arrivata la risposta per mail (sottolineiamo, per altro, che nessuno ci ha mai convocato per discutere e confrontarsi su questo tema): nessuna marcia indietro, si prosegue con il bando di gara che mette a rischio posti di lavoro e qualità del servizio”.

Una decisione fortemente contestata dal sindacato .

“Noi pensiamo che su un appalto di gara pubblico non si può mettere a rischio la pelle di chi lavora in quell’appalto e di chi usufruisce del servizio di quell’appalto – concludono Pettinaro e Cordone – Ancora più grave se questi atti vengono commessi da un ente che è patrimonio di tutta la collettività. Chi ha stabilito che con i soldi delle nostre tasse possono mettere a rischio i posti di lavoro e il servizio di pulizia e sanificazione? Addirittura il Comune di Teramo inizia a riformare il mercato del lavoro scrivendo che le ore di lavoro non sono importanti, in quanto potrebbero esserci sistemi innovativi e tecnologici. La crisi dovuta dal Covid19 sta minando i posti di lavoro e ci sono enormi problemi in tutti i settori del mercato del lavoro: la nostra collettività non si può permettere di utilizzare i soldi pubblici per mettere a rischio posti di lavoro”.

 

 

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