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Teramo, presunta violenza sessuale alla Coppa Interamnia: il gip archivia il fascicolo

Teramo, presunta violenza sessuale alla Coppa Interamnia: il gip archivia il fascicolo

TERAMO, 12 settembre – Un’amicizia spensierata, qualche pizza mangiata insieme, poi la decisione di passare insieme la notte. Momenti di spensieratezza che ben presto si erano trasformati in una denuncia per violenza sessuale. Abuso che, secondo Procura e Tribunale di Teramo non sarebbe mai stati consumato. A stabilirlo è l’ordinanza di sette pagine con cui il gip Roberto Veneziano ha archiviato, accogliendo la richiesta del pm Laura Colica, il fascicolo a carico di un’arbitro spagnolo di 24 anni accusato di violenza sessuale ai danni di una 16enne teramana durante la Coppa Interamania nel luglio del 2016.

Per il gip, che ha fatto proprie le considerazioni della Procura, le indagini avrebbero infatti dimostrato come il rapporto tra i due giovani sia stato assolutamente consensuale, così come confermato anche dagli accertamenti effettuati in ospedale sulla minorenne.

Secondo la magistratura, infatti, la ragazza avrebbe scelto consapevolmente di passare la notte con il 24enne, in un idillio rotto solo la mattina successiva da un’emorragia che l’aveva portata a dover ricorrere alle cure dell’ospedale dove, durante la visita, le erano state riscontrate si delle lesioni ma “la cui caratterizzazione non presentava sintomatologie tipiche di chi avesse subito violenze o manomissioni di stampo impositivo”, come si legge nell’ordinanza di archiviazione.

La stessa ragazzina, come ricorda ancora il gip, parlando con la ginecologa che l’aveva visitata aveva raccontato di aver avuto un rapporto consenziente, salvo poi raccontare successivamente di aver subito violenza.

Versioni sulla cui irragionevolezza il giudice nell’ordinanza di archiviazione fa proprie le argomentazioni della Procura “che ha ben posto in risalto le contraddizioni di una narrazione che, da un certo momento in poi, deve aver subito l’interferenza deviante di calcoli utilitaristici, assai verosimilmente indotti dallo scomposto intervento nella vicenda” della madre della giovane “volti a far emergere la predominanza, sull’autodeterminismo della giovane, di atti di prevaricazione che avrebbero costretto la minore a subire un rapporto sessuale che, di contro, la stessa aveva scelto di vivere con la determinazione di chi opera una ragionata scelta di campo di natura esistenziale”.

Questo, secondo il gip, per tentare di “‘recuperare’ l’onta di(incomprensibile) disvalore che inquinerebbe la dimensione morale e socialmente ‘presentabile’ di una ragazza” che all’interno della sua comunità sarebbe dovuta arrivare al matrimonio senza consumare rapporti.

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