Vendemmia 2017, Coldiretti: “In Abruzzo calo tra il 30 e il 40 percento”
CHIETI, 10 ottobre – Meno vino, ma di buona qualità. Sono le previsioni di Coldiretti Abruzzo, che traccia un primo bilancio dopo l’ultima vendemmia, che secondo l’associazione di categoria “verrà ricordata per una quantità tra le più scarse del dopoguerra, ma con una qualità fortunatamente salva”. Sugli scaffali dei negozi, per ogni tre bottiglie, ce ne sarà una in meno di vino abruzzese.
La raccolta dell’uva quest’anno sconta un forte calo della produzione, determinato dal bizzarro andamento del clima, caratterizzato da siccità persistente. Il risultato, secondo Coldiretti Abruzzo:
“E’ una diminuzione tra il 30% e il 40%, su una produzione media di circa 4,5 milioni quintali di uva e 3 milioni di ettolitri di vino, di cui almeno un milione a denominazione di origine. Sono 18mila le aziende vitivinicole attive, e a sempre più alta specializzazione, su una superficie agricola complessiva di oltre 32mila ettari, di cui circa 3.600 a biologico. Insomma, mancherà sugli scaffali una bottiglia su tre di vino abruzzese rispetto al 2016, ma il vino sarà comunque di ottima qualità”.
A proposito della qualità, Coldiretti mette in evidenza:
“Mai come quest’anno, a fare la differenza saranno la bravura e la competenza dei viticoltori, che hanno saputo intervenire con le irrigazioni di soccorso e con una raccolta anticipata su alcune varietà. I vitigni più conosciuti e diffusi si confermano anche quest’anno Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cocciola e il Montonico”.
L’associazione di categoria osserva:
“La vitivinicoltura abruzzese è oggi una realtà importante, tanto che l’Abruzzo può considerarsi oggi tra le regioni in cui il vino ha saputo imporsi fino a diventarne l’immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale. Una realtà sempre più fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall’estero, che si traducono in una crescita delle esportazioni che ha registrato un aumento dell’8% nel 2016, con un positivo trend confermato anche dai dati relativi ai primi mesi del 2017 e che, a fine anno, potrebbe addirittura migliorare”.