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Calano gli incidenti agricoli in Abruzzo. Coldiretti: “-3% in dieci mesi”

Calano gli incidenti agricoli in Abruzzo. Coldiretti: “-3% in dieci mesi”

L’AQUILA, 15 dicembre – In Abruzzo, nei primi dieci mesi dell’anno, ci sono stati 1.306 infortuni nei campi, con un calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2015. Emerge da un’elaborazione di Coldiretti Abruzzo su dati Inail. Il dato, al minimo storico, secondo l’associazione “conferma un trend che, negli ultimi 5 anni, ha visto diminuire del 21% (dal 2011 al 2015) il numero degli incidenti in agricoltura”. I numeri sono emersi nel corso del convegno “Impresa Qualità Reddito: nuove norme sul lavoro agricolo” che si è svolto oggi pomeriggio all’Aquila nell’auditorium Sericchi della Banca Biper alla presenza di istituzioni, amministratori, magistrati ma anche di tanti agricoltori arrivati da tutto l’Abruzzo.

Un incontro promosso da Coldiretti in collaborazione con l’Osservatorio nazionale sulla criminalità in agricoltura per fare il punto del lavoro nei campi, ma non solo dal punto di vista infortunistico e di sicurezza. Il convegno – in cui, tra i tanti spunti di riflessione, a margine è stato anche sottolineato che la diminuzione degli infortuni è collegata alla maggiore professionalità raggiunta dalle aziende negli ultimi anni – è stata principalmente l’occasione per approfondire le nuove norme contenute nella recentissima Legge 199/2016 che disciplina e regolamenta il lavoro in agricoltura anche prevedendo pene più severe e rigorosi controlli “in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”.

Una normativa complessa, come è stato evidenziato nel corso del convegno, ma anche un “importante tassello nel percorso di trasparenza e legalità che deve essere alla base del lavoro dell’impresa agricola” e che in Abruzzo ridisegna diritti e doveri per oltre 2500 aziende agricole assuntrici di manodopera, anche extracomunitaria.

In particolare, nel corso del seminario che ha visto partecipare relatori di caratura nazionale, è stato evidenziato che la nuova normativa “rappresenta un primo importante passo avanti rispetto al passato ma dovrà trovare aggiustamenti per quanto riguarda una più equa proporzionalità delle pene previste per i vari reati tutti deprecabili ma con livelli diversi di gravità”.

Secondo Coldiretti Abruzzo “pene severe e rigorosi controlli sono necessari perché l’illegalità determina una concorrenza sleale nei confronti delle aziende che lavorano onestamente ma è anche necessaria una grande azione di responsabilizzazione di tutta la filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro a tutti gli alimenti – italiani e stranieri – ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore del bene alimentare che non penalizzi né l’impresa che lavora onestamente né il lavoratore”.

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