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Il Wwf attacca: “Con la neve in Abruzzo è caccia selvaggia, la Regione tace e non muove un dito”

Il Wwf attacca: “Con la neve in Abruzzo è caccia selvaggia, la Regione tace e non muove un dito”

PESCARA, 10 gennaio – Il Wwf Abruzzo lancia l’allarme sulla caccia selvaggia e denuncia il silenzio della Regione di fronte a quelle che definisce, senza mezzi termine, “vere e proprie stragi perpetrate da cacciatori senza scrupoli”.

E’ Luciano Di Tizio, rappresentante regionale dell’associazione ambientalista, a lanciare l’affondo:

“Quello che temevamo è accaduto, cacciatori senza scrupoli hanno approfittato del cattivo tempo e delle condizioni di disagio della fauna per perpetrare, impuniti, vere e proprie stragi. Azioni deprecate anche dalla parte migliore e più consapevole del mondo venatorio. Diversi cacciatori e numerosi cittadini si sono rivolti alle sedi Wwf sparse sul territorio per denunciare una situazione di inaccettabile caccia selvaggia, favorita dagli scarsissimi controlli. Il momento storico particolare, con gli inevitabili disagi determinati dalla trasformazione dell’ex Corpo Forestale e con i pesanti ritardi accumulati per la riorganizzazione delle Polizie provinciali, avrebbero dovuto consigliare alla Regione ben altro atteggiamento, ma la Giunta D’Alfonso continua a dimostrarsi del tutto disattenta alla tutela della fauna, al pari del governo che l’ha preceduta”.

Di Tizio si rivolge direttamente al governatore D’Alfonso e alla sua squadra:

“Ricordiamo al presidente della Regione e ai suoi assessori che gli animali selvatici sono un patrimonio indisponibile dello Stato, da tutelare nell’interesse della comunità nazionale e internazionale, come attesta l’articolo 1 della legge 157/92. Questa stessa legge, che tutela la fauna selvatica e disciplina le attività di caccia, prevede esplicitamente il divieto di ‘cacciare su terreni in tutto o in parte coperti da neve’, tranne che nella zona alpina, e sugli specchi d’acqua ghiacciati. Un divieto che andava rafforzato in queste giornate di eccezionale maltempo, con la sospensione per alcuni giorni del calendario venatorio. Lo hanno fatto, saggiamente, la Puglia e il Molise, quest’ultima regione proprio rispondendo all’appello diramato il 5 gennaio scorso dal Wwf”.

L’esponente del Wwf abruzzese, infine, ricorda l’importanza della sospensione della caccia nei periodi caratterizzati dal maltempo:

“È provato da studi scientifici che, in inverno in genere e ancor più in periodi così particolari, gli animali selvatici sono estremamente deboli e, dovendo spendere le poche energie residue per nutrirsi, difficilmente riescono a trovare anche la forza per fuggire dai cacciatori. Il presidente Luciano D’Alfonso e il suo governo, sin qui indifferenti, farebbero ancora in tempo, visto che il maltempo persiste, a fermare la strage almeno per questi ultimi giorni di neve e gelo. Ma, visti i precedenti, non c’è da essere ottimisti”.

 

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