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Quindici punture di eparina per uccidere la madre a Pescara /FOTO

Quindici punture di eparina per uccidere la madre a Pescara /FOTO

PESCARA, 30 dicembre – “A Natale mentre tutti festeggiano in famiglia io sono solo in casa con mia madre che è quasi morta”. E’ uno dei biglietti lasciati da Sandro Buoiocchi, 51enne di Pescara che la mattina di Natale ha ucciso la madre, per poi tentare il suicidio due giorni dopo. Quindici punture di eparina per porre fine alle sofferenze della donna, Lucia Zafenza, 74 anni, affetta da una grave patologia neurodegenerativa. Un delitto maturato in un contesto di forti disagi familiari, di salute ed economici. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario aggravato, l’uomo è ancora in ospedale. Stamani la convalida: una volta dimesso andrà in carcere.

E’ attorno alle 6 della mattina di Natale, secondo la ricostruzione dei Carabinieri di Pescara, che il 51enne pratica le 15 iniezioni alla madre, trovata morta solo verso le 23, dall’altro figlio. Il 51enne, disoccupato, dei tre fratelli era l’unico a prendersi cura della donna, malata da anni.

Le indagini dei militari dell’Arma hanno preso il via la mattina del 27 dicembre, quando la scomparsa di Buoiocchi è stata denunciata dal fratello, che ha attribuito l’allontanamento ad uno stato depressivo dovuto alla morte della madre. Fino a quel momento non c’era alcun dubbio sulle cause della morte, che sembrava naturale, tanto che nel pomeriggio sono stati anche celebrati i funerali della donna.

Avviati gli accertamenti, i militari dell’Arma in casa della famiglia – nell’abitazione vivevano il 51enne, la madre e un altro figlio – hanno trovato dei biglietti in cui l’uomo diceva di volerla fare finita e in cui chiedeva perdono per quanto fatto.

Nel pomeriggio il 51enne è stato trovato privo di sensi, nel parcheggio del porto di Pescara, all’interno della sua automobile. Aveva tentato il suicidio ingerendo una grande quantità di medicinali. Subito soccorso, è stato trasportato in ospedale. Nel veicolo, isieme a numerose confezioni di farmaci, c’era un biglietto in cui il 51enne diceva di aver “deciso di farla finita” e che “mia madre sarà già morta”. Poi riferimenti ad una “situazione che non poteva andare ancora avanti” e cioè il fatto di prendersi cura da solo della madre malata.

Interrogato in ospedale insieme al pm Anna Rita Mantini, il giorno seguente, Buoiocchi ha ammesso le sue responsabilità, riferendo di aver voluto mettere fine alle sofferenze della donna.

Numerosi i biglietti scritti dall’uomo e recuperati dai Carabinieri, tutti dello stesso tenore. In uno diceva di voler “dare fuoco alla casa, ma non volevo colpire innocenti” e forse proprio a questo serviva la tanica di benzina trovata nell’automobile; in un altro diceva di volersi “buttare dal ponte del mare ma non ho il coraggio, spero di farla finita coi farmaci”.

Nonostante fossero già stati celebrati i funerali, il 28 dicembre è stata disposta l’autopsia sul corpo della donna per chiarire le cause esatte della morte. Nell’automobile sono state trovate undici fiale di eparina, mentre le altre quattro erano in casa.

Stamani l’interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Pescara, al termine del quale è stato convalidato il fermo ed applicata la custodia cautelare in luogo di cura e, dopo le dimissioni, in carcere.

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