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Veterinari pescaresi contro Comune: “Bando per sterilizzazione dei gatti inaccettabile e dannoso”

Veterinari pescaresi contro Comune: “Bando per sterilizzazione dei gatti inaccettabile e dannoso”

PESCARA, 16 maggio 2017 – I veterinari abruzzesi si lanciano all’attacco del Comune di Pescara sul bando finalizzato alla ricerca di professionisti “disponibili” a sterilizzare gatti liberi presso la loro struttura. Anmvi Abruzzo e Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Pescara bocciano senza appello il bando che richiede ai veterinari l’erogazione di prestazioni “a 40/65 euro, Iva ed Enpav comprese, facendo rientrare nella somma liquidabile al professionista anche l’inoculazione del microchip transponder fornito gratuitamente dalla Asl”. Per questa ragione hanno inviato al sindaco Alessandrini e all’assessore Diodati una lettera di protesta, invitando la giunta a ritirare l’atto deliberativo.

Marco Della Torre, presidente dell’Anmvi, e Nicola De Luca, presidente dell’Ordine dei veterinari, polemizzano con l’amministrazione comunale e con “l’illuminato estensore del bando”:

“E’  un bando tutto da riscrivere, in quanto nel testo non solo non vengono indicate le dovute garanzie ai pazienti animali, malgrado il bando grondi di retorica del randagismo e della tutela animale, ma non sono stati definiti nemmeno i costi standard unitari delle prestazioni. L’assenza di riferimento alcuno a visita, esami e degenza post operatoria è un’altra caratteristica tipica di questo genere di delibere che non si curano di tracciare né in termini anagrafici né contabili gli interventi eseguiti”

I rappresentanti dei veterinari pescaresi rimarcano:

“L’amministrazione pescarese ha esigenze di controllo demografico degli animali senza proprietario, ma dimentica che quanto va chiedendo ai liberi professionisti rientra nella prestazioni Lea, confermate e anzi incrementate dalla recente revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza. La delibera che accompagna il bando ha i toni di un pubblico fallimento e somiglia ad una dichiarazione di resa: dopo  decenni non si riesce a far fronte al moltiplicarsi di  gatti randagi e vaganti. I fondi stanziati per il mantenimento di solito superano quelli per il loro contenimento demografico, e dunque per il Comune ‘appare quanto mai necessario ed urgente attuare più incisive strategie di lotta alla proliferazione incontrollata’. Non meraviglia che il Comune di Pescara non ci riesca, meraviglia invece che si scarichi su altri cittadini, i professionisti, l’onere di rinunciare ad un equo compenso”.

Della Torre e De Luca sottolineano:

“Le sterilizzazioni di animali non di proprietà rientrano a pieno titolo in quelle funzioni che potranno essere rimesse alle professioni ordinistiche. Non è sfuggito però al parlamento che bisogna anche quantificare il costo da pagare ai professionisti in relazione alle garanzie di qualità della prestazione eseguita, tanto da avere impegnato il Governo a individuare dei parametri. Le sterilizzazioni di randagi demandate ai Medici Veterinari, in quanto professionisti iscritti a un Ordine non si rimettono con gare al ribasso, bensì  applicando o quanto meno facendo riferimento al nomenclatore e ai parametri tariffari veterinari, di cui al decreto ministeriale del 19 luglio 2016, n.165”.

Gli esponenti dei medici veterinari pescaresi, infine, muovono critiche anche nel merito, rispetto all’utilità della steralizzazione dei gatti:

“Le colonie feline tecnicamente si definiscono autolimitanti, cioè non rappresentano concretamente un problema di randagismo, anzi sono gli unici veri competitors alla moltiplicazione di ratti che, nel Comune di Pescara, vuoi per la situazione fognaria vuoi per la situazione di mare e fiume, rappresentano loro sì un vero problema per la salute pubblica”.

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