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Avezzano, il pugile Di Berardino in carcere per estorsione. Reazione scomposta durante l’arresto

Avezzano, il pugile Di Berardino in carcere per estorsione. Reazione scomposta durante l’arresto

AVEZZANO, 23 novembre – E’ finito in carcere il pugile Ivan Di Berardino, 34 anni, campione dei pesi massimi, di Avezzano. È accusato di estorsione aggravata, in concorso con altre due persone, ai danni del titolare di un circolo privato. Agli arresti domiciliari, invece, sono finiti Marco Lucantoni, 40 anni, di Avezzano, e una donna di nazionalità romena. I provvedimenti di custodia cautelare sono stati emessi dal gip del tribunale di Cassino, sulla base delle indagini svolte dai carabinieri della compagnia di Pontecorvo.

Nell’ambito di un’indagine sulle infiltrazioni di soggetti malavitosi nel controllo illecito di locali notturni tra le province dell’Aquila e di Frosinone, è emerso che i tre arrestati, simulando un’azione di recupero relativa ad un prestito di denaro in favore della donna di origini romene, frequentatrice di locali notturni, avrebbero in realtà perpetrato un’estorsione al co-titolare di un circolo privato. Mediante minacce rivolte alla vittima, Di Berardino e i suoi complici sarebbero riusciti ad ottenere somme di denaro, che nei loro piani avrebbero dovuto portarli a raggiungere la quota di 15mila euro.

Quando stamani sono scattati gli arresti, il pugile ha reagito impugnando un coltello da cucina, con una lama di 17 centimetri, minacciando gesti autolesionistici e contro i militari. Alla fine l’uomo ha ceduto e all’accusa di estorsione si è sommata quella di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Di Berardino è attualmente rinchiuso nel carcere di Avezzano.

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