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Abruzzo e benessere, dai dati Ocse bollino verde per salute e sicurezza. Negativi reddito e istruzione

Abruzzo e benessere, dai dati Ocse bollino verde per salute e sicurezza. Negativi reddito e istruzione

L’AQUILA, 23 ottobre – In Abruzzo bollino verde per salute, sicurezza, ambiente, impegno civile e rete di protezione personale. Negativi reddito, lavoro, istruzione, abitazione, accesso ai servizi e soddisfazione per la vita . Almeno secondo l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha elaborato una batteria di indicatori volti a misurare, a livello di regioni, i diversi aspetti che concorrono a determinare il livello di qualità della vita dei cittadini.

L’indagine ha interessato le 395 regioni che compongono i 35 Stati che fanno parte dell’Ocse ed ha preso in considerazione 11 aspetti del benessere: reddito, lavoro e abitazione (condizioni materiali), istruzione, salute, ambiente, sicurezza, impegno civile e accesso ai servizi (qualità della vita), comunità e soddisfazione di vita (benessere soggettivo), con valori espressi in termini di punti da 0 a 10. Un punteggio alto indica una migliore performance rispetto alle altre regioni.

In particolare, per l’Abruzzo, sarebbero risultati positivi i risultati relativi alla salute, con un tasso di mortalità del 6,9 per mille e una speranza di vita alla nascita di 82,9 anni, alla sicurezza con un tasso di omicidi dello 0,8 per centomila, all’ambiente, con un inquinamento atmosferico da polveri sottili pari 9.2 µg/m³, alla partecipazione civile con una presenza di votanti pari al 75,9%, e  alla comunità con la percentuale di persone che hanno parenti o amici su cui poter contare in caso di necessità che si attesta al 91,7%. Ambiti, questi ultimi, che collocano l’Abruzzo nella prima metà della graduatoria delle 395 regioni Ocse

Discorso completamente diverso, invece, per  gli altri ambiti considerati: reddito, lavoro, istruzione, accesso alla banda larga, abitazione e soddisfazione di vita.

Dai dati Ocse si osserva in particolare un basso reddito pro capite pari a 16.529 dollari (circa 14mila euro), che ha fatto ottenere all’Abruzzo 3,7 punti su 10 collocandolo non solo nella seconda metà della graduatoria  (221° su 395) ma anche tra gli ultimi posti della classifica nazionale (14° posto su 21).

Non migliore è la situazione sotto il profilo del lavoro: con un tasso di occupazione del 54,9% e di disoccupazione del 12,5%, all’Abruzzo sono assegnati 3,8 punti su 10 e la regione si colloca al 14° posto della classifica italiana e intorno al 340° posto della graduatoria Ocse.

Critica anche la posizione internazionale sotto il profilo dell’istruzione, misurata in termini di peso percentuale sulle forze lavoro della componente che possiede almeno la licenza di scuola media superiore (punteggio 5,8 su 10). La quota del 68,6% (5,8 punti su 10), che colloca l’Abruzzo tra le prime dieci regioni italiane, lo relega al 284° della classifica Ocse.

Stesso discorso per la banda larga, con appena il 69% delle famiglie abruzzesi  che ha accesso alla banda larga. Il punteggio Ocse corrispondente è di 6,4 decimi, la posizione in ambito nazionale è la 13° e quella internazionale la 257°.

Insoddisfacente, infine, in Abruzzo come nel resto del paese, la percezione sulla soddisfazione di vita. Gli abruzzesi hanno dichiarato mediamente, in una scala da 1 a 10, di posizionarsi su 6,1, che corrisponde in ambito internazionale al punteggio Ocse di 3,7. Non pessimo il posizionamento in ambito nazionale (11° posto), in fondo alla classifica quello internazionale (288° posto).

“Il quadro che emerge è, in conclusione, fatto di molte ombre e poche luci – si legge nella nota del Cresa, il centro regionale di studi e ricerche economico-sociali del sistema camerale abruzzese, relativa ai dati Ocse –  nel suo ambito pare chiaro che le ombre evidenziano fattori di debolezza strutturale della società regionale, legate ad una certa incapacità di ‘tenere il passo con i tempi’, e le luci sembrano essere l’ultimo riflesso di positività legate, da una parte, alle contenute dimensioni del territorio regionale e, dall’altra, ad una cultura e a modalità”.

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