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Acqua del Gran Sasso, i vertici della Ruzzo Reti ascoltati dai pm

Acqua del Gran Sasso, i vertici della Ruzzo Reti ascoltati dai pm

TERAMO, 29 novembre – Nell’ambito dell’inchiesta sull’acqua del Gran Sasso, aperta dalla Procura di Teramo e che conta dieci indagati tra vertici di Infn, Strada dei Parchi e Ruzzo, gli unici ad aver chiesto di essere ascoltati dai magistrati sono stati il  responsabile dell’Unità operativa di esercizio della Ruzzo Reti Ezio Napolitani e il  presidente dimissionario della Ruzzo Reti Antonio Forlini. Ed entrambi nelle rispettive audizioni, che si sono svolte rispettivamente mercoledì e ieri mattina, hanno difeso il proprio operato e quello della società.

“Intanto un punto essenziale è che questa indagine si fonda non su fatti di inquinamento realizzati ma sul pericolo – ha commentato ieri mattina dopo l’audizione di Forlini l’avvocato Gennaro Lettieri, che rappresenta il presidente della Ruzzo Reti – ed oggi abbiamo puntualizzato che la Ruzzo Reti che in questo procedimento la Ruzzo Reti è parte offesa”.

Per il legale, infatti, dalla lettura degli atti si evidenzia come i vertici della società siano entrati nell’inchiesta per una presunta mancanza di controlli. Controlli che per la difesa sarebbero stati regolarmente effettuati per quanto di competenza dell’ente.

“La Ruzzo paga l’imputazione, così come formulata dalla Procura, di non aver vigilato adeguatamente su autostrade e laboratori, che sono gli unici responsabili degli episodi di questi anni – ha aggiunto il legale – Abbiamo dimostrato che la struttura tecnica dell’ente, di cui non risponde il dottor Forlini, ha sempre svolto opera di vigilanza”.

Ovviamente, secondo la difesa, sugli aspetti di competenza del Ruzzo.

Nell’inchiesta, aperta con le ipotesi di reato per inquinamento ambientale e getto pericolose di cose e nella quale sono stati sequestrati i punti di captazione situati all’interno dei laboratori, sono indagati oltre a Forlini e Napolitani, anche il presidente dell’Infn Fernando Ferroni, il direttore dei Laboratori Stefano Ragazzi, il responsabile del servizio ambiente dei Laboratori Raffaele Adinolfi Falcone, il responsabile della divisione tecnica dei Laboratori Dino Franciotti, il presidente di Strada dei Parchi Lelio Scopa, l’amministratore delegato di Strada dei Parchi Cesare Ramadori, il direttore generale di Strada dei Parchi Igino Lai, e il responsabile del servizio acquedotto della Ruzzo Reti Maurizio Faragalli.

Sotto accusa, secondo la Procura, tutta una serie di condotte colpose che avrebbero cagionato o comunque non impedito “un permanente pericolo di inquinamento ambientale e, segnatamente, il pericolo di compromissione o deterioramento significativo e misurabile delle acque sotterranee del massiccio del Gran Sasso”.

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