Adozioni 2022: a che punto è l’Italia in confronto ad altri paesi

PESCARA, 4 novembre – Avere un figlio è un’emozione bellissima che molto persone possono vivere nella propria vita. Non tutti però lo desiderano o possono provare le gioie della maternità e del crescere un bambino. A volte ci sono alcuni problemi che impediscono di avere figli in modo naturale. In questo caso si può ricorrere all’adozione.

Nel 2022, quando il mondo si appresta ad entrare nel metaverso e ad uscire da una situazione complicata, è giusto chiedersi: ma a che punto è l’Italia in tema di adozioni rispetto ad altri paesi?

In Italia, ancora oggi non è possibile per un single adottare un bambino. L’unica strada per poter adottare un bambino da “single” è quella dell’affido, ma è una strada davvero lunga ed impegnativa. Ci sono stati casi in cui il giudice ha rilasciato questa possibilità, ma solo perchè si costruisce un rapporto affettivo importante e stabile. In questo caso si entra nell’ art. 44 della legge 184/83 che dice che: l’adozione è concessa anche al single, purchè abbia instaurato con il bambino un rapporto stabile e duraturo.

In generale, una coppia deve essere sposata da almeno 3 anni per poter accedere all’adozione. In diversi paesi, però, nel 2008 si è rivisto questo punto.

La Convenzione europea di Strasburgo ha esteso la possibilità di adozione a coppie eterosessuali non sposate, se registrate presso un registro delle unioni civili nei Paesi che riconoscono tale istituzione, e che lascia inoltre agli Stati la libertà di estendere la portata della Convenzione e di consentire l’adozione anche a coppie omosessuali che vivono insieme nel quadro di una convivenza stabile. Quando fu deciso (novembre 2008), l’Italia non aveva ancora definito “l’unione civile”. per questo, ad oggi, non è ancora possibile adottare un bambino se non si è sposati.

I requisiti per fare domanda di adozione quindi sono:

  • essere sposati da almeno tre anni o comunque avere avuto per almeno un triennio un legame stabile e continuativo, prima del matrimonio;
  • essere affettivamente idonei e capaci di educare, istruire e mantenere anche economicamente un bambino;
  • avere almeno diciotto e non più di quarantacinque anni più del bambino da adottare (ma la legge, a tal proposito, prevede diverse eccezioni).

Adottare un bambino non è sicuramente una decisione leggera (come giocare al NetBet), ma ci si chiede se, forse, non sarebbe meglio allinearsi all’apertura che altri stati hanno dimostrato. A volte le leggi che servono per tutelare rischiano di creare più danno che altro, perchè non dare l’opportunità a persone sole o non sposate lasciando quindi bambini chiusi in orfanotrofio, non è proprio una scelta che tutela il bambino.

Quali opzioni hanno le coppie che non vogliono sposarsi, che sono omosessuali o una persona sola?

Purtroppo, ad oggi, ci sono “soluzioni” solo per le gravidanze. Potete rivolgervi all’estero per iniziare una gravidanza assistita e coronare così, in parte, il vostro sogno.

Se però la strada dell’adozione è l’unica che volete o potete percorrere, il consiglio è di andare in stati più aperti a livello legislativo (e mentale) e seguire le leggi che ci sono lì.

Per esempio in Spagna, si può trovare una legge più accomodante che aiuta coppie etero o omosessuali a perseguire il proprio sogno anche senza essere sposate.

Nel prossimo futuro può essere che qualcosa cambi e che anche le persone non sposate possano rendere felice un bambino. Perché di questo si tratta! Di felicità da dare ad un altro essere vivente e che non è giudicabile in base ad un contratto firmato che una persona ha con un’altra o in base al fatto che una persona è sola nella vita.

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