Pescara
Stai leggendo
Alfano alla Cittadella dell’Accoglienza di Pescara: “Qui l’Italia migliore” /FOTOGALLERY

Alfano alla Cittadella dell’Accoglienza di Pescara: “Qui l’Italia migliore” /FOTOGALLERY

PESCARA, 12 novembre – “Qui vedo un pezzo d’Italia in cui amo specchiarmi, perché è quella che amo. Perché un giorno di un volontario vale molto di più di tante lezioni di chi spiega qual è la cosa giusta e quale la cosa sbagliata. Anche qui, uomini che aiutano gli altri uomini. Uno straordinario modello positivo che dobbiamo avere la forza di viralizzare”. Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in visita alla Cittadella dell’Accoglienza, gestita dalla Caritas a Pescara.

L’incontro nella struttura di via Alento ha aperto la serie di appuntamenti pescaresi del ministro. Con lui c’erano, tra gli altri, il sottosegretario Federica Chiavaroli, il vescovo Tommaso Valentinetti, il direttore della Caritas Diocesana, don Marco Pagniello, e il prefetto Francesco Provolo.

“Il lavoro che ha al centro la vita umana – ha detto Alfano – è uno splendido esempio. Spesso, chi rappresenta le Istituzioni si trova davanti a un bivio: se fare la cosa sbagliata, ma conveniente, o quella giusta, anche se sconveniente. Personalmente, ho scelto di fare la cosa giusta, aiutando chi rischia di perdere la vita in mare. Ci sono momenti nella vita delle Istituzioni in cui si ha il dovere di scegliere la cosa giusta, soprattutto se al bivio c’è una vita da salvare”.

 

“Noi – ha aggiunto – lavoriamo perché l’Europa sia parte attiva su questo fronte. E sull’accoglienza perché tutti i Comuni collaborino. Solo così la fatica diventa gestibile per tutti. Basta soltanto, per esempio, che un Comune di mille abitanti accolga due profughi, che un Comune di ventimila abitanti ne accolga venti. Nulla di più di questo viene chiesto. Ma occorre collaborazione da parte di tutti. Quando cio’ non avviene, possono esserci casi di inefficienza e di disorganizzazione, ma sono il sintomo di quanto abbiamo detto e non la causa. La causa e’ da ricercare nella mancata distribuzione tra i Comuni d’Italia. Noi lavoriamo perché questa distribuzione equa ci sia”.

Dopo una tappa al Banco Alimentare, il ministro ha raggiunto il Comune, per un convegno sulle ragioni del ‘sì’ al referendum sulla riforma costituzionale: “Questo governo ha realizzato tante di quelle cose per cui non si può dire che l’eventuale no debba produrre le dimissioni. Il referendum è una parte significativa e importante, ma non è il tutto dell’azione di Governo. Le cose fatte sono troppe per essere assorbite dal solo eventuale no al referendum”, ha detto.

“Questo è il governo che ha tenuto al sicuro il nostro Paese, che ha ridotto le tasse, che ha dato gli 80 euro, che ha eliminato l’articolo 18, che ha aumentato l’occupazione, che ha riformato la scuola e la Pubblica amministrazione. Il giudizio sull’intera azione del governo si darà quando ci saranno le elezioni politiche. Abbiamo la convinzione che nel referendum la vera sfida sia tra innovatori e conservatori – ha sottolineato – chi vuole cambiare il Paese può votare Sì, chi vuole mantenere le cose come stanno voti liberamente No. Votare Sì è l’ultima occasione per cambiare e la prima occasione per avere un Paese più efficiente. O un Sì ora o un mai per sempre”.

Sul fronte terrorismo, Alfano ha sottolineato che “il nostro è un Paese che è stato sicuro ed è percepito come sicuro, in un contesto internazionale in cui non c’è rischio zero. Fin qui la prevenzione ha funzionato. Abbiamo registrato un +10% di turismo e su questo ha inciso la sicurezza del nostro Paese”.

Il ministro poi ha fatto gli auguri di buon lavoro al neopresidente americano: “Trump è il presidente degli Stati Uniti d’America e noi auguriamo buon lavoro al presidente e un fantastico futuro all’America. Noi siamo alleati degli Usa. Non condivido tutto questo rilancio della paura perché ha vinto Trump. Non condivido tutta questa aggressione preventiva a coloro i quali hanno scelto Trump, perché significa aggredire la maggioranza del popolo americano”.

Ultimo appuntamento la commemorazione dei caduti di Nassiriya, al monumento a loro dedicato davanti al Tribunale di Pescara.

“Sono ragazzi italiani, per noi sono eroi per sempre ed oggi è il giorno giusto per ricordarli. Sono martiri della libertà, hanno combattuto in un Paese che non era il loro, che non aveva per loro il senso della patria, ma sono morti per una libertà che è di tutto il mondo. Li ricordiamo con la stessa commozione e forza di allora”.

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
0%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
0%
Arrabbiato
100%