Alla scoperta di Bumble: l’app di incontri pensata per le donne

In questo periodo di isolamento forzato moltissimi italiani hanno dovuto limitare gli incontri per le sole attività indispensabili, anche se dal 4 maggio, come da decreto, è possibile andare a trovare parenti e fidanzati stabili. La situazione attuale, quindi, fa pensare che le app di incontri abbiano avuto un vero e proprio crollo di download e di utilizzo, in quanto non è più possibile uscire per un aperitivo e conoscersi. La verità è un’altra, dato che queste hanno infatti riscontrato un buon incremento dei download nel periodo da gennaio ad oggi. Ai nuovi utenti, poi, si aggiungono quelli già registrati da tempo, che ne hanno invece aumentato dal canto loro il tempo di utilizzo. Non si parla solamente di Tinder però, e proprio per seguire questo trend, andiamo alla scoperta di un’app ancora poco conosciuta in Italia ma che pare sia destinata a conoscere un grande successo anche nel nostro paese grazie alle sue caratteristiche uniche: Bumble.

Cos’è Bumble e come nasce

L’app di incontri nasce dalla mente di Whitney Wolfe Herd, co-fondatrice di Tinder, la quale ha deciso di lasciare la società nel 2014, a seguito di una causa per molestie sessuali rivolte al fidanzato, anche lui socio, e per discriminazioni sul posto di lavoro. La battaglia è stata molto dura e a seguito di questo difficile episodio la Herd non si è data per vinta e ha deciso di fondare Bumble, un’app di incontri con qualche caratteristica in più.

Spesso è vista come la controparte di Tinder, in quanto quest’ultima è percepita come utile a incontri occasionali, mentre Bumble come più adatta ad appuntamenti seri. Le due app, naturalmente, hanno avuto diversi scontri legali, in quanto Tinder accusa Bumble di aver copiato l’interfaccia e rubato informazioni sensibili, mentre Bumble si difende riferendo che si tratta di un’app che prova a risolvere un problema presente sia all’interno dell’azienda di Tinder sia all’interno dell’app stessa, ovvero le molestie.

Bumble: le differenze rispetto a Tinder dalla parte delle donne

Nonostante le accuse mosse da Tinder si tratta di un’app con caratteristiche e potenziale molto diverso dalla prima cui si ispira e, se si è interessati a scoprire nel dettaglio questa applicazione, si possono trovare articoli scritti da professionisti del settore che forniscono una spiegazione di come funziona Bumble e le sue eventuali performance nel nostro paese, in quanto ancora non è molto conosciuta.

Vediamo però subito la sua caratteristica principale: solo le donne possono iniziare una conversazione quando un uomo mostra interesse, con 24 ore di tempo in tutto per pensarci e scegliere se avviare la chat oppure no. Dopo le 24 ore le richieste scompaiono, inoltre è possibile recuperare le richieste che vengono scartate per errore o distrazione, azione che su Tinder non è possibile fare. Per quanto riguarda gli incontri tra persone dello stesso sesso, invece, il funzionamento riprende quello di Tinder, i due iscritti si scambiano il like e possono iniziare a scriversi.

Non è facile definire quale delle due app sia la migliore, in quanto prevedono dinamiche molto diverse, ma una cosa è sicura: Bumble è rimane l’unica app di incontri pensata da una donna per le donne.

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