Atessa, sciopero alla Honeywell. A rischio 420 posti di lavoro
ATESSA, 11 luglio – Incroceranno le braccia anche domani i lavoratori della Honeywell di Atessa, che oggi hanno messo in atto il primo dei due giorni di sciopero contro il rischio di chiusura dello stabilimento nella primavera del 2018. Un rischio del quale hanno parlato, in conferenza stampa a Lanciano, i responsabili di Uilm, Fim e Fiom che hanno sostenuto la necessità di aprire una vertenza e interessare il ministero dello Sviluppo Economico.
“Sono a rischio 420 posti, la direzione della francese Honeywell Europa ha deciso di trasferire le attività in Slovacchia – ha spiegato Nicola Manzi, segretario regionale Uil-Uilm – Lo sciopero è scattato dopo la disposizione aziendale di fare il backup dei codici di produzione di Atessa. Tale scellerato progetto ci mette al muro e fa passare la chiusura come unico elemento per il futuro. Dal 2008 alla Honeywell sono stati persi 150 posti lavoro. In più la produzione dei turbo è passata da 2 milioni 400 mila pezzi a 700 mila l’anno. E’ in essere il contratto di solidarietà, dopo aver utilizzato tutti gli ammortizzatori sociali. Ci aspettavamo invece il rilancio dello stabilimento. Va ora invertita la rotta varando un nuovo piano di rilancio industriale”.
Duro anche il segretario generale Fiom di Chieti, Davide Labbrozzi:
“Il backup dei codici di produzione per trasferirli in Slovacchia – ha detto – è stato deciso dalla direzione generale con l’unico scopo di salvare lo stabilimento francese”.
Sulla vertenza Honeywell è intervenuto anche l’Udc regionale con il segretario Enrico Di Giuseppantonio che ha chiesto “l’urgente convocazione di un incontro con il Mise affinché la proprietà della Honeywell risponda con chiarezza sulle sue reali intenzioni e non si trinceri dietro il silenzio”.