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Atr, sindacati: “Serve una sinergia politico-istituzionale”. Chiesto tavolo ministeriale per il polo del carbonio

Atr, sindacati: “Serve una sinergia politico-istituzionale”. Chiesto tavolo ministeriale per il polo del carbonio

TERAMO, 13 maggio – Attivare una sinergia politico-istituzionale che oltre a lavorare per salvare l’Atr consenta “di parlare realmente di progettazione e politica industriale”, dando risposta alle doiverse vertenze sul territorio e creando una rete di salvaguardia per tutti quei lavoratori che, con la fine del blocco dei licenziamenti previsto per luglio, rischiano di trovarsi senza un reddito.

E’ quanto chiedono a gran voce Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uilm, che dop il tavolo regionale sull’Atr, dove i curatori hanno rappresentato come a oggi non ci siano state offerte di acquisto per la società .

“Il rischio adesso è quello di smembrare l’Atr con vendite separate – spiega Natascia Innamorati, della Fiom – siamo riusciti a strappare un periodo di certezza per i lavoratori con la richiesta della cigs per cessazione di attività per un anno, che è stata acettata. Una soluzione che ci consente di avere un tempo per portare a  casa dei risultati”.

Per superare l’impasse i sindacati hanno chiesto oltre a uin tavolo istituzionale con tutti gli attori, da Confindustria ei curatori fallimentari, sia dell’attuale che del vecchio fallimento, anche l’attivazione di un tavolo ministeriale per l’attivazione del polo deo carbonio. Ma non solo. Perché tra le richieste di Fiom, Fim e Uil c’è anche la riattivazione del tavolo relazioni industriali della Provincia, che nel corso degli anni è riuscito a traghettare diverse vertenze verso una soluzione.

“Un tavolo che finché è stato attivo è stato molto importante – continua Innamorati – e che adesso è ancora più necessario in quanto dal primo luglio, con la fine del blocco dei licenziamenti,il territorio teramano sdarà probabilmente quello che subirà maggiori danni in regione”.  Tra le misure fondamentali da mettere in ccamopo,per i sindacati, anche il rilancio dell’area di crisi complessa, che come evidenziato da Marco Boccanera della Fim Cisl e Gianluca Di Girolamo della Uilm Uil “dovrebbe essere estesa all’intera provincia di Teramo” oltre che ripensata rispetto al pasdsato “quando non ha dato i frutti sperati”.

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