Caso Pescaraporto, indagato il responsabile del Genio civile regionale
PESCARA, 28 marzo 2017 – C’è il primo indagato nell’inchiesta sul caso Pescaraporto, il progetto della società formata dal costruttore Franco Mammarella e dalla famiglia dell’avvocato Giuliano Milia, che punta a realizzare tre palazzi alti 21 metri nell’area ex Edison, sul lungomare sud del capoluogo adriatico. Vittorio Di Biase, responsabile del Genio civile regionale, è stato interrogato dal sostituto procuratore Anna Rita Mantini: è accusato di abuso e falso, in concorso con altri indagati, che saranno ascoltati nei prossimi giorni.
La Procura pescarese intende verificare la compatibilità del progetto con la mappa aggiornata del rischio alluvioni, emanata dalla Regione nel 2015. Il via libera al progetto, da parte del Comune di Pescara, arrivò nel 2012, ma dopo una fase di stallo i giochi furono riaperti da un emendamento alla legge di stabilità approvato il 23 dicembre del 2014 e da una legge regionale. I magistrati hanno deciso di approfondire la posizione di Di Biase, che in un primo momento avrebbe espresso un parere negativo in merito al progetto, salvo poi tornare sui suoi passi.
La vicenda, negli ultimi tempi, è stata anche al centro di una lunga diatriba politico-giudiziaria in merito alla richiesta di variazione della destinazione d’uso di due dei tre edifici, da uffici a residenze, avanzata dalla Pescaraporto e conclusasi con il parere negativo del Consiglio comunale.