Chieti, conducente di autobus travolse e uccise una donna sulle strisce: condannato a tre anni
CHIETI, 7 gennaio – Mentre era alla guida di un autobus, a Chieti Scalo, travolse una donna che stava attraversando le strisce pedonali. La donna, Giuseppina Venditti, di 69 anni, riportò una serie di fratture e contusioni e dopo sei giorni trascorsi in ospedale morì. Il giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino, ha condannato a tre anni di reclusione Paolo Crisante, 45 anni, il conducente del mezzo della società La Panoramica.
Secondo l’accusa l’autista, al momento dell’incidente, stava utilizzando un apparecchio telefonico che gli occupava le mani e inoltre non si era fermato per dare la precedenza al pedone. Per Crisante, accusato di omicidio stradale, il pm Giuseppe Falasca aveva chiesto tre anni e sei mesi: il giudice lo ha anche interdetto per cinque anni dai pubblici uffici e gli ha revocato la patente.
Il fatto si verificò il 25 novembre del 2016. Secondo il pm Falasca fu colpa grave quella del conducente dell’autobus, che non permette di partire dal minimo edittale della pena prevista per l’omicidio stradale. La donna, infatti, fu travolta mentre era al centro della carreggiata, sulle strisce pedonali, mentre attraversava e in quel momento erano da escludere, secondo il Pm, sia la scarsa illuminazione che la presenza di auto che possa aver celato il pedone alla vista dell’autista.
Dalle immagini delle telecamere del bus è emersa in un frame la fonte luminosa, probabilmente generata da uno smartphone o da un tablet e che l’autista, che procedeva a meno di 30 chilometri orari, era distratto dalla lettura.”Che fosse distratto é pacifico – ha detto il difensore dell’autista, l’avvocato Vittorio Supino – ma sull’uso del telefonino, al di là delle immagini non c’è certezza. Il consulente non dice che stava al telefono”.