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Coronavirus, assembramento per l’ultimo saluto a Mimmo Grosso: indagini e polemiche a Pescara

Coronavirus, assembramento per l’ultimo saluto a Mimmo Grosso: indagini e polemiche a Pescara

PESCARA, 10 aprile – Accertamenti delle forze dell’ordine sono in corso a Pescara su quanto accaduto ieri per l’ultimo saluto a Mimmo Grosso, storico leader della marineria del capoluogo adriatico, morto in ospedale con il Covid-19 anche a causa di patologie pregresse. Dal servizio funebre all’assembramento che si è creato sulla banchina del porto, sembra che siano già state riscontrate diverse violazioni dei decreti del premier Conte finalizzati a contrastare la diffusione del coronavirus. Gli investigatori stanno ora identificando i presenti, che dovrebbero essere sanzionati in base a quanto previsto dal Dpcm.

Dall’obitorio, la salma ha effettuato un passaggio davanti alla sua abitazione, poi sul molo Sud e su quello Nord, dove era ormeggiata l’imbarcazione di Grosso. E’ proprio nel piazzale del molo Nord che si è creato l’assembramento. Gli operatori della marineria hanno fatto risuonare le sirene dei pescherecci e poi si sono stretti attorno ai familiari del loro leader. Decine le persone presenti. Diversi gli esponenti del mondo politico. Seppur a distanza e per pochi istanti, c’erano, tra gli altri, anche il sindaco, Carlo Masci, il consigliere regionale Guerino Testa (Fdi), ex presidente della Provincia, e il presidente del Sib-Confcommercio, Riccardo Padovano. Pescara, tra l’altro, è una delle città in cui le restrizioni sono più rigide. Le misure disposte al livello nazionale sono state rese ancora più stringenti con apposite ordinanze del sindaco. Vietate, ad esempio, l’attività motoria e le passeggiate, con tanto di sanzioni a runner sorpresi a correre in spiaggia.

SINISTRA ITALIANA: “ILLEGALE E PERICOLOSO, SINDACO INADEGUATO”

Ed è subito polemica. “Con tutto il rispetto e il dolore per un tremendo lutto – dice il segretario regionale di SI, Daniele Licheri – questo non è possibile. È illegale e pericoloso un assembramento di questo genere. I miei concittadini dovrebbero chiedere conto a Carlo Masci che per l’ennesima volta dimostra tutta la sua inadeguatezza e il suo essere amico e sindaco di pochi e non di tutti. Rappresentare le istituzioni è una cosa seria. Condoglianze alle famiglie, a tutte, anche a quelle che da giorni contano i morti da casa perché gli è stato (giustamente) vietato di poter stare vicino ai propri cari”.

IL SINDACO: “GESTO DI PIETA’ CRISTIANA, STOP POLEMICHE”

“Non ho potuto né voluto sottrarmi all’obbligo e al dovere di un gesto di pietà cristiana al passaggio del feretro di un concittadino strappato all’affetto dei cari dalla pandemia di Coronavirus. Non esistono pertanto casi né polemiche da alimentare strumentalmente”. Lo afferma il sindaco Masci, sottolineando che “non ci sono state deroghe” ai Dpcm per il contenimento del contagio.

“Ho incrociato per strada il carro funebre con le spoglie di Mimmo Grosso mentre mi recavo in Comune per l’assise civica – dice il primo cittadino – Sul lungofiume Nord, all’altezza di via Puccini, mi sono fermato il tempo di segnarmi con la croce, per poi immediatamente proseguire verso il Municipio ed effettuare il previsto collegamento on line del consiglio comunale durante il quale si sono ascoltate attraverso le finestre aperte le sirene delle imbarcazioni per il saluto all’esponente della marineria”.

“I fatti sono fatti e non sono neppure da interpretare, per la loro totale chiarezza e assoluta trasparenza, perché non ci sono state né deroghe né eccezioni a quanto disposto su scala nazionale dai Dpcm e su scala locale dalle ordinanze che io stesso ho emanato. Non risultavano peraltro pervenute richieste di autorizzazione a effettuare esequie né tanto meno avrebbero potuto essere inoltrate o accettate, stante la situazione sanitaria e le prescrizioni per evitare il contagio. In ogni caso – conclude il sindaco – sul posto erano presenti appartenenti alle forze dell’ordine”.

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