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Emergenza Abruzzo, passa documento della maggioranza. M5s: “Avvilente, perde il buon senso”

Emergenza Abruzzo, passa documento della maggioranza. M5s: “Avvilente, perde il buon senso”

PESCARA, 7 febbraio – Il Consiglio regionale, riunitosi oggi pomeriggio a Pescara in seduta straordinaria per discutere delle emergenze sisma e maltempo, ha approvato il documento presentato dalla maggioranza, con i voti favorevoli del centrosinistra, del centrodestra e del consigliere Leandro Bracco di Sinistra Italiana. Si è astenuto il Movimento 5 Stelle, il cui documento alternativo è stato invece respinto.

IL DOCUMENTO APPROVATO

Il documento approvato dal Consiglio impegna il presidente della giunta regionale D’Alfonso a promuovere presso il Governo tutte le azioni opportune e necessarie ad ottenere un risarcimento pieno ed omnicomprensivo degli effetti dell’emergenza del gennaio 2017 e ad individuare uno strumento giuridico al fine della qualificazione del “danno indiretto” da maltempo; a promuovere presso i soggetti Enel e Terna l’inserimento nella propria programmazione degli interventi necessari a garantire investimenti puntuali di manutenzione e potenziamento della rete, anche attraverso una rete alternativa di fornitura di energia elettrica in caso di emergenze e necessità, garantendo la verifica, da parte della Regione Abruzzo, degli interventi realizzati; a promuovere l’istituzione, nell’ambito della struttura del competente Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali della Regione Abruzzo, di un Servizio di Prevenzione Multirischio, per i rischi Geologici, Idraulici e Sismici; a promuovere un piano di interventi sulla sicurezza scolastica, garantendo investimenti per superare la vulnerabilità sismica, anche attraverso la realizzazione di nuove scuole, con la realizzazione di poli scolastici; a proseguire speditamente nell’azione amministrativa volta alla definitiva promulgazione del ‘Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici’; a richiedere la disponibilità di risorse aggiuntive relative al fondo di solidarietà nazionale di cui all’articolo 15 del decreto legislativo 102 del 2004, al fine di garantire tutti i danni del comparto agricolo; ad aprire una vertenza a sostegno del sistema produttivo e per la riattivazione dell’economia nelle aree colpite, nonché a favore dei lavoratori delle aziende danneggiate dai fenomeni del maltempo anche attraverso lo strumento degli ammortizzatori in deroga, per coprire la sospensione o parziale ripartenza delle attività danneggiate; a promuovere un piano di investimenti sulla sicurezza degli edifici.

LE CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE

Un’agenda corposa, ambiziosa e ricca di auspici, che dovrà però tradursi nel varo di provvedimenti concreti e nell’afflusso di risorse reali. Il documento non convince il centrodestra, che pure lo ha votato, e convince ancor meno il Movimento 5 Stelle, che critica aspramente la linea della maggioranza.

Il consigliere pentastellato Domenico Pettinari attacca:

“Vince l’appartenenza partitica e perde il buon senso. Questa è la sintesi del Consiglio straordinario sull’emergenza Abruzzo richiesto dal M5s. Il documento che abbiamo presentato è stato bocciato dalla maggioranza di centrosinistra e ha invece trovato il voto favorevole del centro destra”.

Sara Marcozzi, altra esponente del M5s, rincara la dose:

“Il documento presentato dalla maggioranza è avvilente. La maggioranza del Pd al governo della Regione, nonché al governo del Paese, presenta agli abruzzesi un documento che impegna se stessa a promuovere e a richiedere interventi. Questa è la vera demagogia, è l’essenza del populismo del Pd, di chi benché al governo, invece di fare e portare risultati concreti, continua a promettere di impegnarsi a fare. Deludenti appaiono anche le misure finora varate del governo Gentiloni, avulse dall’ingente esigenza di risorse che servirebbero alle imprese e alle infrastruttre pubbliche e private, pesantemente danneggiate dagli eventi sismici e atmosferici delle scorse settimane. Nei giorni scorsi abbiamo depositato una richiesta di istituzione di una commissione di inchiesta regionale finalizzata all’accertamento di tutto ciò che non ha funzionato e delle relative responsabilità nell’emergenza Abruzzo, speriamo venga approvata dal Consiglio perchè gli abruzzesi ce lo chiedono”.

Marcozzi poi aggiunge:

“Stiamo sempre a rincorrere ipocritamente le cause del come mai è successo, perché non eravamo pronti, con l’alibi della nevicata eccezionale, spaventosa, mai vista. Non è la prima volta che nevica, ma è la prima volta che siamo di fronte ad un’apocalisse. Questo per una serie di ragioni, tra cui il riordino della Protezione civile nel 2012 da parte del Governo Monti che l’ha depotenziata, mentre prima funzionava, la riduzione dei trasferimenti dal Governo ai Comuni e il fatto che non si capisca chi deve prendere le funzioni delle Province. Servono soldi per i servizi, per la Protezione civile, per l’edilizia scolastica, per la sanità, per il sociale e quando si deve tagliare non si devono tagliare queste voci, ma gli sprechi veri. Al centrosinistra diciamo: siete al governo, trovate anche a debito i miliardi necessari per mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare pubblico e privato”.

LA SODDISFAZIONE DELLA MAGGIORANZA

Queste invece le parole del presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso:

“E’ stata una guerra della neve, abbiamo assistito ad una nevicata di straordinarietà epocale. A questo si aggiunge un’altra straordinarietà, ovvero il terremoto, che ha determinato in alcune strutture istituzionali l’evacuazione. A questo si unisce la scomparsa di ogni forma di civiltà, con la perdita della luce e poi della connettività telefonica. C’è un quarto elemento straordinario, la vicenda del foglio di carta della Commissione Grandi Rischi che in porzioni di Abruzzo ha generato timori. Rispetto a questo, Regione Abruzzo ha organizzato il battagliamento, ad esempio facendo in modo che Enel venisse chiamata alle sue responsabilità. Enel ha aumentato i dipendenti sul territorio e contestualmente diminuivano le prestazioni. Così ho capito che erano nel più totale pallone. Hanno impiegato quattro giorni per collocare 450 generatori. La confusione che si è prodotta involontariamente è che per il sisma si chiama cratere sismico, mentre per il maltempo lo strumento non è un cratere nevoso, ma la delibera del 20 gennaio per fare in modo che si determini l’emergenza nazionale. Dobbiamo lavorare sulla materia dei danni indiretti, su cui non c’è una norma. Lavoreremo sapendo che si tratta di dare vita ad una norma che sappia funzionare, poi bisognerà trovare la copertura finanziaria. Tra le proposte: danni indiretti; rivitalizzazione economica dei territori danneggiati creando le condizioni per le imprese di allontanare nel futuro gli oneri economici e gli oneri fiscali; oneri bancari delle imprese che possano conoscere un allontanamento nel futuro; fare in modo che si ingrandisca la capacità numerica della Protezione civile”.

Un altro esponente della maggioranza, il consigliere regionale del Pd Camillo D’Alessandro, rileva:

“Nel documento approvato non c’è solo analisi, ma anche proposta, perché da un lato ricostruiamo tutto quello che è accaduto anche in termini numerici, affinché diventi massa critica del dossier nei confronti del Governo, dall’altro apriamo una vertenza Abruzzo con una serie di proposte. Esistono dei decreti oggi urgenti, che danno risposte ad una serie di problemi, ma noi vogliamo andare oltre e cercare di aprire un confronto col Governo partendo anche da quello che abbiamo acquisito dalle parti sociali e dal sistema delle imprese per mettere in campo altri interventi. Il primo tra tutti riguarda la grande partita delle scuole. Abbiamo deliberato un grande intervento, da finanziare addirittura con l’attivazione di un mutuo, per verificare ogni scuola della regione. A quel punto cercheremo di ottenere dal Governo le risorse per intervenire sugli edifici a rischio e per avviare una programmazione per la realizzazione di nuove scuole. Dobbiamo aprire alla logica dei poli scolastici che devono realizzarsi nelle varie aree, così da abbandonare i vecchi plessi ed entrare nei nuovi. Nel documento chiaramente si traccia anche una partita con l’Enel. Non bastano i rimborsi dovuti. Vogliamo uno strumento giuridico per definire i cosiddetti danni indiretti. Vogliamo che tutta la programmazione Enel sia verificata da noi. L’anno scorso abbiamo incassato 20 milioni di investimento, vogliamo sapere dove sono andati e perché nonostante tale somma sia poi successo quello che è successo”.

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