VASTO, 31 ottobre – Ci sarebbe uno scontro familiare dietro l’attentato incendiario del settembre scorso  alle giostre di lungomare Cordella a Vasto. E’ il risultato delle indagini condotte dal Commissariato di Vasto che hanno denunciato per danneggiamento a seguito di incendio F.V. 42 anni, nato in provincia di Teramo e residente a Vasto.

Oltre ad aver distrutto la giostra le fiamme avevano gravemente danneggiato un mezzo pesante ed altre attrazioni adiacenti, tutto di proprietà della stessa famiglia di giostrai, per un danno di oltre 150.000,00 euro.

Alcune persone che si trovavano in zona raccontarono di aver visto due uomini che lanciavano alcuni involucri in fiamme all’interno della giostra e si erano dileguati al buio lungo la spiaggia.

Nelle vicinanze era poi stata rinvenuta una felpa, di proprietà di uno dei giostrai, insieme con un borsone di tela azzurro contenente carta assorbente, stracci per pavimenti, taniche di candeggina con un forte odore di benzina.

Intanto i proprietari dei giochi avevano sporto denuncia. Dalle indagini del Commissariato è venuto fuori che all’interno della famiglia c’erano attriti proprio a causa della compravendita proprio della giostra bruciata, che uno dei fratelli aveva gestito per poi cederla a un altro.

Da un sopralluogo fatto nei dintorni del camping dove l’ultimo gestore della giostra alloggiava sono venuti fuori ulteriori riscontri: nella pattumiera in uso all’uomo è stato trovato lo scontrino di un negozio di prodotti per la casa: la proprietaria ha potuto così riconoscere la persona che, nel pomeriggio prima dell’incendio, aveva acquistato due taniche di candeggina, quelle rinvenute sul luogo dell’incendio.

Le immagini del circuito di videosorveglianza del camping hanno fatto il resto: si vedeva un uomo che indossava la felpa e portava a tracolla il borsone trovati vicino la giostra bruciata.

Il passo leggermente claudicante e il profilo fisico hanno fatto riconoscere ai fratelli la figura di chi si sospettava avesse appiccato il fuoco.

Di conseguenza gli agenti hanno provveduto a inoltrare la denuncia in Procura.