La manifattura italiana al minimo degli ultimi due anni, ad agosto cala a 50,1 punti

PESCARA, 26 settembre – Nonostante i dati economici generali vadano verso una lenta uscita dalla crisi che ha attanagliato le imprese a livello globale negli ultimi anni, non tutte le aziende riescono ancora a cambiare marcia e a ingranare una lieve ma costante ripresa. A confermare tali difficoltà ci sono i dati Pmi pubblicati da Markit/Audaci, i quali sottolineano come la manifattura italiana sia scesa al valore minimo degli ultimi due anni, toccando quota 50,1 punti, dai 51,5 del precedente mese di luglio.

Quello registrato è il sesto calo in sette mesi, con tale valore che si avvicina pericolosamente a quota 50, che è lo spartiacque tra l’espansione e la contrazione. Dati che sono peggiori di quanto gli analisti avevano previsto, con il consensus che aveva indicato una performance di 51,1 punti.

Una tendenza preoccupante, decisamente in controtendenza rispetto ai 59 punti che si erano registrati nello scorso mese di gennaio. Tale valore viene registrato inoltre come minimo storico dall’agosto 2016, destando preoccupazione tra gli addetti del settore. Continuando a spulciare i dati messi a disposizione da Markit, si può notare che anche il sottoindice che misura l’andamento dei nuovi ordini è sceso ad agosto a 48,7 punti, facendo registrare la prima contrazione dall’agosto del 2016.

Pessime indicazioni anche dall’indice che monitora la produzione, sceso al di sotto dei 50 punti per la prima volta dal dicembre del 2014. Tutti segnali preoccupanti, che rendono sempre più difficile il “fare impresa”, a cui si sommano le continue difficoltà riscontrate dalle piccole e medie imprese nell’ottenere prestiti per aziende, con gli unici segnali incoraggianti verso tale direzione che arrivano dai nuovi prodotti digitali, veloci e trasparenti, come quelli proposti dal colosso ING Direct, da sempre vicino ai sogni e alle ambizioni di sviluppo delle imprese italiane.

Secondo Paul Smith, capo economista di Markit, la contrazione registrata nel mese di agosto non è altro che la prosecuzione dell’andamento registrato dal settore dall’inizio del 2018. Un importante rallentamento della crescita, con gli ultimi dati che rivelano una preoccupante stagnazione del manifatturiero legato alle piccole e medie imprese, con un trend che potrebbe proseguire anche negli ultimi mesi dell’anno.

L’andamento del manifatturiero ricalca quello fatto registrare dall’economia italiana, che nel secondo trimestre ha fatto segnare una crescita dello 0,2%, dopo aver guadagnato lo 0,3% nel primo trimestre dell’anno. Ci si attendeva segnali migliori dall’economia italiana in questo 2018, dopo che nello scorso anno l’avanzata era stata dell’1,5%, il ritmo più sostenuto dal 2010.

Molto probabile quindi che la fine di quest’anno faccia registrare un andamento in controtendenza, che andrà a pesare sicuramente sulle ambizioni di crescita e sviluppo soprattutto delle piccole e medie aziende, quelle che annoverano al loro interno un numero inferiore a 20 addetti.

Per l’economia italiana saranno di vitale importanza i provvedimenti di carattere finanziario ed economico che il nuovo governo andrà ad approvare nei prossimi mesi, i quali dovranno garantire una boccata di ossigeno per le aziende agevolando il loro processo di crescita e ripartenza.

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