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L’Abruzzo è la regione più corrotta d’Italia: ecco lo studio Istat

L’Abruzzo è la regione più corrotta d’Italia: ecco lo studio Istat

PESCARA, 17 ottobre – L’11,5% delle famiglie abruzzesi, nel corso della vita, si è sentito chiedere denaro, favori, regali o altro in cambio di servizi e agevolazioni o ha dato soldi e regali in cambio di favori. La percentuale scende al 6% se si considerano solo coloro che segnalano almeno un caso negli ultimi tre anni: superiore alla media nazionale (2,7%), il dato colloca l’Abruzzo al primo posto della classifica italiana della corruzione. I dati – diffusi dall’Istat, che per la prima volta ha introdotto una serie di quesiti ad hoc nell’indagine sulla sicurezza dei cittadini 2015-2016 – dimostrano che in Abruzzo è emergenza corruzione.

La corruzione riguarda la sanità, con un 4,7% che colloca l’Abruzzo al primo posto della classifica delle regioni. Il dato sale al 12% se si considera anche la richiesta di effettuare visita privata. La richiesta di tangenti o favori in cambio di benefici assistenziali è sensibilmente superiore alla media nazionale (2,7%): è al 7,9%. Nel settore dell’istruzione il dato si ferma allo 0,6%, nel lavoro al 3,9% e negli uffici pubblici al 3,4%.

Circa 230mila persone, cioè il 17,5% della popolazione, dichiarano di conoscere qualcuno (amici, parenti, colleghi) a cui sono stati chiesti soldi, favori o regali in cambio di beni o servizi. Al 6% dei cittadini è stato chiesto il voto, in almeno un’elezione, in cambio di favori, denaro o regali. Il 13,9% della popolazione dichiara di conoscere persone a cui è stato proposto il voto di scambio.

L’Abruzzo, rileva l’Istat, è anche una delle regioni in cui è maggiormente diffusa la concussione.

 

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