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Lanciano, i lavoratori della Honeywell bloccano la superstrada. Calenda convoca il tavolo ministeriale

Lanciano, i lavoratori della Honeywell bloccano la superstrada. Calenda convoca il tavolo ministeriale

LANCIANO, 13 ottobre – Clima sempre più infuocato alla  Honeywell di Atessa con  i lavoratori, in sciopero ad oltranza dal 18 settembre ascorso, che questo pomeriggio sono scesi in corteo, bloccando anche la superstrada della Fondovalle Sangro, contro il rischio di chiusura dello stabilimento. Il blocco è avvenuto all’altezza dell’uscita della Sevel-Zona Industriale con diversi automobilisti e camionisti che sono stati costretti ad invertire il senso di marcia. 

Al corteo, partito intorno alle 15.15, hanno partecipato circa 500 persone, tra cui  il vice presidente d’Abruzzo Giovanni Lolli, decine di sindaci del comprensorio e numerosi lavoratori di altre aziende giunti per dare sostegno alla vertenza.  Tra questi ultimi anche numerosi delegati di fabbriche quali Sevel, Sapa, Isri, Denso e Pierburg, i cui lavoratori hanno scioperato oggi due ore per turno a sostegno dei colleghi della Honeywell.

“Essere qui era doveroso – ha detto Lolli – La situazione della Honeywell è molto grave e seria, se è vero che l’azienda vuole privilegiare la produzione in Slovacchia. Vertenza seguita dal Governo e dalla Regione Abruzzo e quindi attendiamo fiduciosi di conoscere, a giorni, le intenzioni dell’azienda. Noi speriamo in buone notizie, ma lo facciamo tenendo gli occhi aperti e la schiena dritta”.

La manifestazione di protesta era stata organizzata per chiedere al Mise la convocazione del tavolo nazionale in tempi stretti. Convocazione annunciata dal ministro Calenda proprio durante lo svolgimento del corteo. Al tavolo, da quanto si apprende entreranno anche i sindacati esclusi da un primo incontro tenuto la settimana scorsa

“È vergognoso verso 420 lavoratori e un intero territorio – aveva tuonato poco prima Dorato Di Camillo della rsu Fim Cisl – che dopo 26 giorni di presidio non abbiamo ancora un tavolo di confronto con la multinazionale. Siamo pronti ad alzare il livello del conflitto”.

A Di Camillo aveva fatto eco anche  Alessio Di Giovanni, della rsu Uilm-Uil, che aveva sottolineato la “necessità urgente della convocazione del tavolo nazionale da parte del ministro Calenda perché le buste paga di 420 lavoratori saranno vuote“.

Sulla stessa linea  Luca Caporale,  della rsu Fiom- Cgil:

“Siamo a un punto di svolta. Attendiamo novità all’inizio della prossima settimana per l’apertura della trattativa. Siamo convinti che l’azienda stia iniziando ad avere le prime difficoltà con i clienti per la fornitura dei prodotti”.

 

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