LANCIANO, 9 luglio – Una truffa all’Inps per 30mila euro. E’ quella scoperta della Fiamme Gialle di Lanciamo, che hanno denunciato un commercialista (e non un consulente del lavoro come inizialmente comunicato dalla stessa Guardia di Finanza) dopo aver accertato come il professionista avesse messo su un sistema per evitare  il pagamento dei contributi assistenziali. Ma non solo. Perché l’uomo, con la complicità di alcuni dipendenti, avrebbe anche simulato dei licenziamenti per garantirsi  le indennità di disoccupazione.

Il professionista, con lo studio in Val di Sangro, operava principalmente nella zona di Casoli ed Atessa e secondo quanto accertato dalla Finanza dopo aver fatto dimettere i propri dipendenti, in modo da evitare il pagamento dei contributi assistenziali, dopo pochi giorni avrebbe stipulato con questi ultimi  assunzioni fittizie in altre società a lui affidate. Assunzioni alle quali, a distanza di alcune settimane, faceva seguire appositi licenziamenti così da garantire ai lavoratori il pagamento dell’indennità di disoccupazione.

Questo nonostante quei dipendenti fossero sempre stati al lavoro nel suo studio. Dalle indagini è emerso anche che nessuno dei titolari delle società coinvolte e per le quali lavorava il professionista fosse a conoscenza della truffa. Truffa che secondo le Fiamme Gialle ammonterebbe complessivamente a 5.405,17 euro di contributi non versati e 22.589.70 euro di indebita fruizione dell’indennità di disoccupazione.

Insieme al commercialista sono state denunciate altre sei persone, che devono rispondere di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Nel corso delle indagini sono state anche sequestrate un’auto e delle somme depositate presso vari istituti di credito, fino alla concorrenza delle somme indebitamente percepite e non pagate.