L’AQUILA, 3 maggio – Due cittadini marocchini, H.N. di 51 anni e suo figlio A.N. di 27, sono stati espulsi dalla città dell’Aquila, su disposizione del prefetto, in quanto sulla base delle indagini condotte dalla Digos locale sarebbe emersa “una chiara adesione ai principi più radicali della religione islamica, con possibili derive di natura jihadista”.

Il primo ad essere espulso, ad aprile, era stato il figlio,  per il quale il Questore aveva  proceduto alla revoca del titolo di soggiorno, ritenuto “una persona socialmente pericolosa” per la condivisione dell’ideologia jihadista e la stessa sorte, ieri, è toccata al padre. Nonostante  “non sia emerso alcun elemento rilevatore di un’adesione di N.H. a sodalizi terroristici di alcun genere”, spiega infatti Questura dell’Aquila in una nota, l’attività investigativa nei suoi confronti avrebbe evidenziato una chiara adesione ai principi più radicali della religione islamica, con  numerosi video marcatamente anti occidentali e di natura ‘complottista’ in relazione all’attentato alle Torri Gemelle.

Ma non solo. Perché entrambi i cittadini,  secondo quanto riportato nella nota della Questura, erano stati allontanati negli ultimi anni dai Centri culturali islamici di Avezzano e L’Aquila proprio per la loro condotta estremamente radicale, sfociata anche in aggressioni fisiche.

Da qui l’espulsione di padre e figlio dal territorio italiano.