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Modifiche all’orario dei treni, Comitato dei pendolari Teramo-Pescara soddisfatti solo in parte

Modifiche all’orario dei treni, Comitato dei pendolari Teramo-Pescara soddisfatti solo in parte

PESCARA, 23 marzo 2017 – E’ solo parzialmente soddisfatto il Comitato dei pendolari della tratta Teramo-Pescara, dopo le due riunioni tenute presso la Direzione Regionale Abruzzo di Trenitalia, che hanno indotto l’azienda ad apportare alcuni correttivi al contestatissimo orario regionale dei treni in vigore dallo scorso 11 dicembre.

Il gruppo dei passeggeri che si muovono quotidianamente tra i due centri esprime apprezzamento per l’eliminazione della “famigerata ‘rottura del carico’ a Pescara del treno 3210 delle 17.02 in arrivo da Sulmona, che obbliga i pendolari diretti a Giulianova o a Teramo a cambiare treno, con tempi strettissimi e nessuna garanzia di coincidenza”. In particolare il comitato rileva:

“Finalmente da lunedì 27 marzo anche i pendolari che salgono in stazioni a sud del fiume Pescara e che devono arrivare a Roseto, Giulianova o Teramo potranno viaggiare in serenità, senza avere l’ansia di non riuscire a prendere la coincidenza. Durante gli incontri con la Direzione regionale di Trenitalia è emerso chiaramente quanto fallimentare sia stata la scelta di ‘spezzettare i treni’, cercando di realizzare un hub a Pescara Centrale, che però non garantisce i tempi e in molti casi neanche le fermate per i pendolari della fascia adriatica o del teramano”.

I pendolari tuttavia sottolineano che permangono ancora molti punti critici, rispetto ai quali invocano ulteriori correttivi:

“Contestiamo in particolare la scarsa presenza di treni che da Teramo partono verso Pescara nella fascia oraria che va dalle 7 alle 8 del mattino, con un unico treno alle 7:47; l’abolizione di alcune fermate della tratta Teramo-Pescara, in particolare quella di Bellante, che costringe circa venti persone a spostarsi di diversi chilometri per raggiungere la stazione più vicina. In merito a questo punto ci è stato assicurato che a giugno verrà ripristinata la fermata di Bellante per il treno in partenza alle 6:47 da Teramo, ma questo non è sufficiente, in quanto non vi sono garanzie per il ritorno e quindi non ha senso parcheggiare l’auto a Bellante se poi al ritorno molti treni non fermano lì. Inoltre i pendolari bellantesi da tempo chiedono che una stazione a cui fanno riferimento così tanti viaggiatori riacquisti il proprio ruolo e venga ripristinata per tutti i treni e non solo per una o due corse”.

Un altro nodo da sciogliere riguarda la “rottura del carico” che ancora permane per diversi altri treni che coprono la tratta Teramo-Chieti, come ad esempio il 3181 da Teramo per Pescara Centrale:

“Per andare a Porta Nuova il primo treno utile c’è dopo 21 minuti e molti scelgono di andare a piedi o con auto private. Ma allora che senso ha il trasporto ferroviario se lascia scoperta mezza città, con poli importanti come università e tribunale, e che senso hanno i tanti soldi spesi per la riqualificazione della stazione di Porta Nuova?”.

Il comitato conclude:

“Un piccolo passo in avanti è stato fatto, ma tanto resta ancora da fare per offrire un servizio all’altezza delle aspettative di centinaia di persone che fanno del treno il loro principale mezzo di trasporto”.

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