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Morte della pittrice teatina, si cercano tracce di Dna su vestiti e cadavere della vittima

Morte della pittrice teatina, si cercano tracce di Dna su vestiti e cadavere della vittima

ANCONA, 16 gennaio – Proseguono le indagini sul caso di Renata Rapposelli, la pittrice teatina che risiedeva da tempo ad Ancona, scomparsa il 9 ottobre scorso a Giulianova, dopo avere fatto visita al marito Giuseppe Santoleri e al figlio Simone, sospettati dell’omicidio, e ritrovata cadavere sul greto del fiume Chienti a Tolentino. Gli inquirenti cercano tracce di Dna, appartenenti agli indagati, sui vestiti e sul cadavere della vittima.

Il pm della procura di Ancona, Andrea Laurino, ha infatti disposto un ulteriore accertamento medico legale, che verrà eseguito il 25 gennaio prossimo, all’obitorio dell’ospedale di Macerata, anche per comprendere le cause della morte.

La procura ha avvisato i due indagati che potranno parteciparvi mediante propri consulenti. Nell’ambito dell’inchiesta, sono state disposte varie perizie, tra le quali potrebbe risultare decisiva quella eseguita sui dispositivi elettronici in uso ai Santoleri (12 telefonini, un pc e una pen-drive), comprendente verifiche sulle ricerche web effettuate. Di particolare rilievo anche le perizie tossicologiche e la comparazione tra reperti di terra.

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