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“Mutazione genetica” del Pd Abruzzo, l’assessore Donato Di Matteo lascia il partito

“Mutazione genetica” del Pd Abruzzo, l’assessore Donato Di Matteo lascia il partito

PESCARA, 1 febbraio – L’assessore regionale Donato Di Matteo, con delega all’Urbanistica e ai Parchi, lascia il Partito Democratico e il gruppo in Consiglio regionale, parlando di “profondo disagio, personale e politico”. Lo fa con una lettera inviata al capogruppo del Pd, Sandro Mariani, e al segretario regionale del partito, Marco Rapino. L’assessore annuncia l’adesione a Regione Facile. 

Di Matteo, nella lettera, scrive che “dover lasciare la propria casa, che ho contribuito a edificare, è un momento di grande sofferenza” e parla di “mutazione genetica all’interno del Partito e del Gruppo”, di “un’assenza di condivisione e di collegialità delle scelte politiche”.

Tutte situazioni che, prosegue l’assessore, “ho segnalato più volte” e che hanno “tramutato, a vari livelli, il partito in un’ organizzazione leaderistica personale in cui il potere di vita e di morte appartiene al capo ed è assoluto”.

Spiegando le sue ragioni, nella lettera, Di Matteo elenca varie attività regionali, tra cui la questione sanità, e parla della formazione delle liste per le prossime elezioni politiche: decisioni, scrive, “assunte in altri luoghi, in altre stanze, da un ristretto gruppo di persone. Un ‘cerchio magico’ ossequioso e arrogante. Peraltro – prosegue – senza considerare che queste decisioni porteranno, all’indomani del 4 marzo, inevitabilmente ad un’accelerazione dei percorsi politico-amministrativi regionali di cui non si è tenuto doveroso conto”.

Parla di “personale delusione anche in merito alla progressiva perdita dei rapporti umani”, l’assessore, e si rivolge al segretario regionale del Pd, Rapino, il quale “sa che non ho rinnovato l’iscrizione al partito”.

“È con profonda tristezza, quindi – conclude – che lascio il gruppo del Pd”.

IL SEGRETARIO PD: “AFFRONTEREMO LA QUESTIONE DOPO IL 4 MARZO”

“La lunga lettera di Di Matteo pone questioni del passato, del presente e del suo futuro che lui ci ha fatto conoscere da 40 mesi a questa parte. Siamo d’accordo che affronteremo le questioni meritevoli di considerazione politica dopo il 4 marzo, conoscendo tutta la storia dell’assessore”. Lo dice il segretario regionale del Pd, Marco Rapino, a proposito della lettera dell’assessore.

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