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“Omicidio premeditato”: il pm chiede l’ergastolo per Di Lello

“Omicidio premeditato”: il pm chiede l’ergastolo per Di Lello

LANCIANO, 20 marzo – Non ci fu provocazione, c’era invece la decisione di uccidere. Per il procuratore capo Giampiero Di Florio e la sostituto Gabriella De Lucia quello di Italo D’Elisa, 22 anni, di Vasto, fu un omicidio premeditato. Un omicidio per il quale Fabio Di Lello, 34 anni, vastese anche lui, dovrà essere condannato all’ergastolo.

Questa dunque la richiesta dell’accusa nel processo che si sta svolgendo a Lanciano, in Corte d’Assise, con il rito abbreviato.

Il 1 febbraio scorso Di Lello assassinò con quattro colpi di pistola Italo D’Elisa, il giovane che sette mesi prima aveva investito e ucciso la moglie, Roberta Smargiassi.

“Non c’è una ricostruzione alternativa dei fatti, abbiamo dimostrato le prove evidenti sulla premeditazione – afferma il procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio al termine della requisitoria – Alla Corte d’Assise è stato chiesto di non concedere le attenuanti generiche. Fabio Di Lello non è stato avvertito da alcuno quando Italo D’Elisa è giunto al bar. Di Lello conosceva le abitudini di vita del giovane ucciso. Oggi abbiamo ricostruito l’intero fatto, con slide e video, e riteniamo non si possa trovare la provocazione e la minorata difesa. Si vede anche il momento in cui Di Lello spara a D’Elisa”.

L’uomo non si era mai rassegnato alla perdita, credeva che non sarebbe mai riuscito ad avere giustizia, nonostante il processo fosse già stato fissato. In città e sui social si era creato, intorno alla vicenda un clima terribile.

Un mix letale, che ha portato fino all’omicidio.

“Amore per mia moglie e follia per quanto è successo in quel momento per il grande dolore che avevo in quel periodo. Sono pentito e dispiaciuto per quanto ho fatto” ha detto i dichiarazioni spontanee Fabio Di Lello.

Secondo i difensori Giovanni Cerella e Pierpaolo Amdreoni:

“Di Lello ha parlato per far capire alla corte cosa provava in quel momento. Non c’è stata nessuna premeditazione da parte di Di Lello che ha incontrato D’Elisa in modo casuale”.

Il processo è stato aggiornato al 24 marzo alle 10 per le repliche e la sentenza.

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