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Parkinson, all’Aquila un innovativo intervento per eliminare il tremore

Parkinson, all’Aquila un innovativo intervento per eliminare il tremore

L’AQUILA, 24 aprile  – Eliminazione immediata, a paziente sveglio, del  forte tremore del Parkinson prima alla mano sinistra e poi alla destra: l’équipe di neurochirurgia dell’ospedale dell’Aquila, prima in Abruzzo, ha effettuato un intervento che azzera i sintomi della malattia.

Un semplice clic dei medici innesca un generatore d’impulsi. Il paziente su cui è stato effettuato l’intervento è un uomo di 66 anni di Milano, che vive da tempo all’Aquila. Operato nei giorni scorsi, oggi è tornato al suo amato hobby: suonare la chitarra.

Si tratta di un intervento di neurochirurgia che viene effettuato in pochi ospedali italiani e agisce sulla stimolazione profonda  cerebrale (Dbs). In sostanza, gli specialisti impiantano elettrodi nel cervello, tramite dei fori sul cranio, su alcuni nuclei della base dell’encefalo (millimetrici) che regolano il movimento e che, non funzionando bene, sono causa del tremore.

L’esatta collocazione degli elettrodi viene programmata attraverso un’accurata fase pre-operatoria e perfezionata da un sistema di neurovigazione. Gli elettrodi vengono poi collegati a un generatore d’impulsi, collocato nella regione sottocutanea del torace.

L’intervento, che in Abruzzo non ha precedenti, è stato eseguito dal dr.  Francesco Abbate, che fa parte dell’équipe di neurochirurgia diretta dal dr. Alessandro Ricci ed è il frutto di un certosino lavoro di squadra che ha coinvolto più specialità. O

ltre alla neurochirurgia, infatti,  sono intervenuti per le diverse competenze, il dr. Alfonso Marrelli, direttore della neurofisiopatologia, il prof. Carlo Masciocchi della radiologia universitaria (con la dr.ssa Alessia Catalucci), il prof. Carmine Marini, direttore della neurologia (affiancato dalla dr.ssa Patrizia Sucapane e dal dr. Davide Cerone) e, infine, il prof. Franco Marinangeli, direttore del reparto di anestesia, attraverso la dr.ssa Donatella Trovarelli.

Un’azione corale che è servita ad esaminare le condizioni del paziente per  verificare se ci fossero  tutti gli elementi per sottoporlo all’operazione. L’uomo per anni aveva seguito una terapia a base di farmaci che però si era rivelata inefficace mentre  i sintomi del Parkinson gli rendevano la vita sempre più difficile nella quotidianità.

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