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Pescara-Bologna 0-3: è una resa senza condizioni, scoppia la contestazione dei tifosi

Pescara-Bologna 0-3: è una resa senza condizioni, scoppia la contestazione dei tifosi

PESCARA, 18 dicembre – Una resa senza condizioni, da parte del Pescara, nella sfida contro il Bologna che si annunciava fondamentale per continuare a sperare. All’Adriatico passa uno degli ultimi treni per provare a restare agganciati al treno salvezza e l’appuntamento è clamorosamente mancato. Squadra scollata, molle e svogliata fin dalle battute iniziali. I ragazzi di Oddo sono inesistenti sul piano tecnico, tattico, mentale e nervoso. La retrocessione, quando mancano ancora due partite alla fine del girone d’andata, è già scolpita negli occhi dei giocatori. Il Bologna, che in questa stagione non aveva mai vinto in trasferta, passeggia su ciò che resta del Pescara.

ESPLODE LA RABBIA DEI TIFOSI A PESCARA, È CAOS DAVANTI ALLO STADIO

In avvio di partita Oddo schiera Manaj prima punta, con Caprari e Benali ad agire tra le linee. L’esclusione di Zampano ha il sapore dell’addio. Il Bologna risponde con il tridente formato da Mounier, Destro e Krejci. L’ex Di Francesco, alle prese con problemi fisici, si accomoda in panchina. Pronti-via e i biancazzurri tentano l’affondo con Memushaj, che cincischia. E’ un fuco di paglia. Al 6′ leggerezza di Biraghi, che perde il pallone nella trequarti del Bologna, i rossoblu ripartono in contropiede e il Pescara rischia l’autogol. Sul calcio d’angolo successivo, assist di Viviani per un solissimo Masina, che in assoluta tranquillità buca di testa l’incolpevole Bizzarri. Al 12′ calcio di punizione per il Bologna e Torosidis, anche questa volta liberissimo di staccare di testa, alza troppo sopra la traversa.

Il Pescara perde la testa e al 16′ Verre, per una brutta entrata su Torodis, riceve il rosso diretto. Pioggia di fischi per il centrocampista biancazzuro. Al 19′ Destro si divora l’occasione del raddoppio, ciccando la deviazione in area sull’ assist di Masina. Biancazzurri allo sbando, incapaci di reagire e di contenere la manovra degli avversari. Al 25′ il Bologna prende a pallonate i biancazzurri, creando tre occasioni nell’arco della stessa azione: Bizzarri è particolarmente reattivo sulla botta da fuori di Dzemaili. Sugli spalti inizia la contestazione, con fischi e cori pesanti all’indirizzo della squadra. In Curva Nord scoppiano i petardi e partono cori contro Oddo. Il resto dello stadio dissente e nel mirino dei tifosi finisce il presidente Sebastiani.

Il Bologna continua ad affondare, soprattutto sulla corsia di destra, dove un imbarazzante Biraghi non oppone resistenza. La difesa del Pescara è burro, Dzemaili è devastante quando verticalizza palla al piede e solo l’imprecisione di Mounier, in un paio di occasioni, consente al Pescara di restare in partita. Al 35′ Oddo toglie uno svogliato Manaj, sommerso dai fischi dello stadio Adriatico e al suo posto entra Zampano. Quattro minuti dopo ci prova Memushaj da trenta metri, ma il tiro finisce alle stelle.

Al 41′ Dzemaili si insinua tra le linee biancazzurre e tira indisturbato da fuori area, beffando Bizzarri con la complicità di Campagnaro, che tocca quanto basta per mutare la traiettoria della palla. Per il Bologna, in vantaggio di due reti, è poco più di una partita di allenamento. Per la squadra di casa ed i suoi tifosi è una lenta e dolorosa agonia.

Nel secondo tempo, all’8′, botta di Viviani da 30 metri che Bizzarri devia in corner. Due minuti dopo il Bologna dilaga: Crescenzi atterra Destro in area di rigore e l’arbitro Rocchi indica il dischetto. Dagli undici metri si presenta Krejici che realizza. Il Bologna si ferma e gestisce, i biancazzurri provano a salvare l’onore. Ma non ci riescono. Al 24′ un calcio di punizione di Biraghi da 30 metri finisce al lato.  A venti minuti dalla fine i tifosi di casa se ne vanno, lasciando vuota la parte centrale della Curva Nord, tradizionalmente occupata dagli ultras del Pescara. Rassegnazione, mestizia e senso di impotenza aleggiano sullo stadio Adriatico.

Al 28′ buona combinazione tra Caprari, Pettinari e Crescenzi, palla a Memushaj al limite dell’area, ma il tiro dell’albanese è senza pretese. Un minuto dopo è invece Krejci a divorarsi la quarta rete a tu per tu con Bizzarri, che subito dopo è bravo a neutralizzare la gran botta di Viviani da fuori. Nel frattempo, dall’esterno dello stadio, rimbombano i petardi lanciati dagli ultras biancazzurri. Un segnale sinistro, che preannuncia la contestazione post-partita. Il Bologna va vicino al poker con Gastaldello e a un minuto dal termine Pettinari sfiora il gol della bandiera con una buona giocata individuale. Poi più nulla fino al triplice fischio di Rocchi, accolto da un boato di fischi.

Con appena 5 punti conquistati sul campo, nell’arco di 17 gare, il Pescara è la squadra che ha raccolto meno punti nei campionati professionistici di tutta Europa. A questo punto, anche al mercato di gennaio, sarà difficile che giocatori validi accettino di sposare la causa di una squadra in pieno disarmo. Le porte della retrocessione sono ormai spalancate, ma occorre trovare un modo per concludere la stagione con un minimo di dignità.

 

PESCARA (4-3-2-1): Bizzarri; Crescenzi, Campagnaro, Gyomber, Biraghi; Memushaj, Brugman (1′ st Cristante), Verre; Benali (20′ st Pettinari), Caprari; Manaj (35′ pt Zampano). A disposizione: Fiorillo, Bruno, Zuparic, Vitturini, Coda, Fornasier. Allenatore: Massimo Oddo

BOLOGNA (4-3-3): Mirante; Torosidis, Maietta (35′ pt Kraft), Gastaldello, Masina; Dzemaili, Viviani, Nagy; Mounier, Destro, Krejci (38’st Okwonkwo). A disposizione: Da Costa, Sarr, Oikonomou, Pulgar, Taider, Di Francesco, Mbaye, Donsah, Ferrari, Floccari. Allenatore: Roberto Donadoni.

Arbitro: Gianluca Rocchi di Firenze

Reti: 7′ Masina, 41′ Dzemaili, 57′ Krejci

Espulso: Verre (P)

Ammoniti: Nagy (B), Gastaldello (B), Biraghi (P)

Corner: 6-1 per il Bologna

Spettatori: 8.483

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