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Pescara, sit-in “Basta roghi”: chiesti un cambio di strategia e più fondi per la prevenzione

Pescara, sit-in “Basta roghi”: chiesti un cambio di strategia e più fondi per la prevenzione

PESCARA, 2 settembre – Duecentonove incendi ‘significativi’ solo tra il 1 luglio e il 30 agosto, roghi che hanno interessato complessivamente circa 5.570 ettari, 3.337 dei quali erano interamente coperti da boschi, con 1 milione di euro spesi per far fronte all’emergenza ed un danno ambientale ancora difficile da quantificare. Sono i numeri snocciolati questa mattina dalle associazioni ambientaliste nel corso del sit in che si è tenuto in piazza Sacro Cuore a Pescara.

All’evento, lanciato da Wwf e Legambiente, hanno aderito Cai Abruzzo, Libera Abruzzo, Federparchi, Confesercenti Abruzzo, Comitato Cittadino di Chieti (cui aderiscono  80 associazioni e organizzazioni di categoria), Fai Abruzzo e Molise, Mountain Wilderness, Lega del Cane di Pescara, Acqua e Beni Comuni Chieti, “Gli amici di Peppino” di Moscufo , C.P. Club per l’Unesco di Chieti, Noi del G.B.Vico, associazione turistica “Parco Majella Costa dei Trabocchi”, Sinistra Italiana, Associazione “Le Majellane”, Art. 1 MDP Abruzzo,  Artisti per il Matta, Societas Herpetologica Italica Sezione Abruzzo e Molise, Movimento adulti scout cattolici Masci, Società Botanica Italiana Sezione Abruzzo e Molise oltre a numerosi cittadini.

Al centro del sit in la richiesta di un cambio di strategia “con l’impiego dei fondi pubblici non su inutili grandi opere ma sulla prevenzione e sui reali interessi dei cittadini, a cominciare da tutela della salute e dell’ambiente”.

“Un’emergenza senza fine – ha detto il presidente regionale del Wwf Luciano Di Tizio – che ci auguriamo possa davvero non ripetersi più nei prossimi anni. È questo che i cittadini venuti oggi a Pescara chiedono. Che non accada più. Chiediamo di cambiare le cose, e alla Regione di dotarsi di una struttura antincendio seria, eliminando gli interessi economici legati alla ricostruzione naturale; inoltre che si faccia chiarezza e che si restituisca, attraverso un piano ben preciso, ai Parchi la possibilità di fare prevenzione attraverso volontari che controllino il territorio. Questo non si è fatto più per risparmiare pochi soldi e questa cosa è diventata tragicamente comica con tutti i milioni buttati per fronteggiare l’emergenza”.

Tra gli interventi anche quello del presidente regionale di Legambiente Giuseppe Di Marco:

“Quello che è successo in questa estate –  ha rimarcato la difficoltà che il nostro Paese ha nel rispondere alle emergenze e questo perché manca la prevenzione. È troppo semplice la scelta di tagliare fondi sulla prevenzione nell’intento di risparmiare e poi questi disastri ci dimostrano che le spese si moltiplicano in modo esponenziale. Oggi  stiamo cercando di fare una prima analisi di quello che è accaduto e che presenta forti criticità. Evidentemente anche la Riforma Madia, e con il passaggio della Forestale nell’Arma dei carabinieri, non si è riusciti a garantire la conoscenza del territorio nell’antincendio boschivo che aveva la Forestale, e allora dobbiamo capire cosa c’è da fare perché non è possibile che la Regione Verde d’Europa abbia perso un così grande patrimonio boschivo”.

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