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Porto di Pescara e sfondamento diga foranea, il Comitato Via chiede approfondimenti

Porto di Pescara e sfondamento diga foranea, il Comitato Via chiede approfondimenti

PESCARA, 12 dicembre – Il Comitato VIA della Regione Abruzzo, riunitosi lo scorso 7 dicembre a L’Aquila, ha rinviato ogni decisione sui due progetti riguardanti il Porto di Pescara, il taglio della diga foranea e la costruzione di una barriera soffolta. Lo fanno sapere il Forum H2O, l’associazione Pescara Puntozero e la Stazione Ornitologica Abruzzese, che avevano evidenziato al comitato “moltissime criticità”, da mesi in forma scritta e poi durante l’audizione direttamente presso il Comitato a L’Aquila mercoledì scorso.

Dal punto di vista procedurale le associazioni hanno ribadito che “le opere portuali, andando a modificare l’odierno assetto portuale ed attuando le decisioni del Piano regolatore portuale appena approvato, devono essere assoggettate a Valutazione di Impatto Ambientale diretta di carattere nazionale presso il Ministero dell’Ambiente”.

Secondo le tre associazioni “il tentativo di far passare queste opere come meri interventi per il miglioramento dell’ambiente, da sottoporre alla più semplice verifica di assoggettabilità a Via (V.A. o screening), è solo un sotterfugio privo di basi giuridiche. Da millenni ci risulta che i porti siano realizzati in primo luogo per la navigazione e la protezione delle imbarcazioni e non per disinquinare un litorale”, sottolineano.

Forum H2O, Pescara Puntozero e Stazione Ornitologica Abruzzese affermano inoltre che “le opere in questione costituiscono infatti l’embrione del nuovo porto, con il taglio in quella posizione della diga su cui impostare i nuovi moli e la barriera che verrà inglobata dal molo sud” e, pertanto, “è evidente che i due interventi costituiscono vere e proprie opere portuali”, mentre, come dice la legge, “le opere portuali devono essere assoggettate a V.I.A. completa”.

“È deprimente che il Provveditorato alle Opere Pubbliche tenti di perseguire questa scorciatoia e che abbia già appaltato i lavori da quasi un anno senza neanche avere il parere di compatibilità ambientale. Le procedure di valutazione ambientale non sono un orpello. La diga Foranea a suo tempo non fu assoggettata a V.I.A.; sappiamo come è andata a finire. Auspichiamo che il Comitato VIA nelle prossime sedute dedicate ai due progetti approfondisca questa problematica che può aprire la porta a ricorsi”.

“Il Comitato ha subito recepito la nostra osservazione sulla necessità di valutare attentamente il rischio di inondazione per la città di Pescara a causa delle due opere previste. Infatti gli stessi studi a corredo dei progetti dicono che in particolari condizioni di mare l’onda non solo entrerebbe nel porto canale ma si innalzerebbe ulteriormente, tanto da rendere inutilizzabile il porto per almeno una settimana l’anno. Il Provveditorato però non ci dice cosa accadrebbe in caso di alluvione del fiume contemporanea a queste condizioni di mare. Il Pescara potrebbe sfogarsi oppure si rischia di ripetere quanto accaduto nel 1992? Il Comitato VIA ha quindi chiesto di approfondire questo aspetto e altri dettagli delle opere. Non possiamo che stigmatizzare il comportamento del Provveditorato che, a furia di escamotage e tentativi di cercare scorciatoie, non sta facendo altro che allungare a dismisura i tempi degli interventi con il risultato che si crea un’emergenza utile a far passare come necessaria la scellerata conformazione del nuovo Piano Regolatore portuale”.

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