Regione
Stai leggendo
Processo tetti di spesa alle cliniche private, si va verso la prescrizione. Chiodi: “Brutta indagine”

Processo tetti di spesa alle cliniche private, si va verso la prescrizione. Chiodi: “Brutta indagine”

PESCARA, 11 aprile – Si avvia verso la prescrizione, per tutti i reati e per tutti gli imputati, il processo sui tetti di spesa alle cliniche private, della Regione Abruzzo, relativi all’anno 2010. Nel corso dell’udienza di oggi, però, sono emerse diverse lacune sul fronte delle indagini, messe a nudo nel corso del controesame condotto dai legali delle difese. Mancano, infatti, diversi riscontri documentali e le indagini – per la stessa ammissione degli inquirenti – si sono limitate a prendere in esame le carte prodotte dalle parti offese, ovvero le cliniche private, che con la loro denuncia hanno dato il via al procedimento, insieme ad alcune intercettazioni telefoniche e testimonianze.

Al centro della vicenda, davanti al tribunale collegiale di Pescara, sono finiti i contratti delle case di cura che, secondo l’accusa, sarebbero stati estorti agli imprenditori della sanità privata con la minaccia del disaccreditamento. Il procedimento ha preso il via da un esposto di Luigi Pierangeli, imprenditore della sanità privata a capo del gruppo Synergo, e vede imputati, con le accuse, a vario titolo, di falso, violenza privata e abuso d’ufficio, l’ex presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, l’ex sub commissario alla sanità Giovanna Baraldi, l’ex assessore regionale. Lanfranco Venturoni e due tecnici dell’agenzia per i servizi regionali, Francesco Nicotra e Lorenzo Venturini.

Il presidente del tribunale collegiale, Maria Michela Di Fine, ha fissato la prossima udienza per l’11 ottobre. Considerando che la prescrizione interverrà da agosto – a meno di improbabili rinunce alla prescrizione, già escluse dai legali degli imputati – il processo è dunque destinato a concludersi tra pochi mesi.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Andrea Papalia, Chiodi, in qualità di ex commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi della sanità, avrebbe fatto firmare alle cliniche private contratti di prestazione di assistenza ospedaliera collegando la firma al pagamento dei crediti che le cliniche vantavano nei confronti della Regione. A fronte dei tagli, alle cliniche sarebbe stato promesso un recupero attraverso incentivi legati alle cure di pazienti non abruzzesi. Ma, secondo le cliniche Pierangeli e Spatocco, che si sono costituite parte civile nel procedimento, la promessa del recupero fatta da Chiodi e dalla Baraldi si sarebbe rivelata un “falso”.

Questa mattina è stato ascoltato Mauro Verardi, della compagnia dei carabinieri di Montesilvano, citato dall’accusa, in qualità di testimone, per riferire sulle attività di indagine:

“Dalle intercettazioni telefoniche tra Baraldi e l’avvocato Russo Valentini – è uno dei passaggi della testimonianza di Verardi – è emersa la volontà di fornire dati parziali e spezzettati per impedire agli esponenti delle cliniche di calcolare correttamente i tetti di spesa”.

Verardi ha inoltre affermato:

“Ricordo che in una telefonata Baraldi disse a Chiodi che insieme all’avvocato Russo Valentini aveva elaborato una strategia per indurre le cliniche a firmare. Mi risulta che tale strategia sia poi stata attuata e consisteva nel sospendere l’accreditamento e nel passare il budget pieno alle aziende che firmavano”.

Nell’ambito del controesame, condotto dagli avvocati della difesa, Verardi ha poi spiegato che:

 “le indagini sono state compiute sulla base dei documenti prodotti dalle parti offese, delle conversazioni intercettate e delle dichiarazioni rese dalle persone ascoltate, e non sulla base dell’acquisizione di documenti in Regione”.

In particolare, in merito al congelamento dei crediti pregressi e ordinari, che secondo l’accusa sarebbe stato deciso da Chiodi e Baraldi, subordinadoli alla firma del contratto per l’anno 2010, Verardi ha detto:

“non è stato acquisito nessun riscontro documentale e ci si è basati sulle sentenze del Tar prodotte da Pierangeli, senza verificare se siano state poi impugnate”.

Al riguardo Enrico Mazzarelli, legale di Chiodi, ha sottolineato come nel 2011, dunque mentre erano ancora in corso le indagini, siano state emesse sentenze di segno opposto da parte del Consiglio di Stato.

Al termine dell’udienza, Chiodi ha commentato:

“Non so se rinuncerò alla prescrizione, ad agosto deciderò. E’ stata un’indagine brutta, mi sembra strano vedere un’indagine nella quale la polizia giudiziaria non ha fatto alcuna indagine, al di là di ciò che è stato prodotto dalla parte offesa. E’ una brutta pagina, parlando da uomo delle istituzioni e non da imputato”.

L’ex governatore, sempre riferendosi all’ipotesi di rinunciare alla prescrizione che interverrà ad agosto, ha aggiunto:

“Siamo a Pescara e quindi farò anche questa riflessione. Però qui sono accadute cose di cui prima o poi si inizierà a parlare. Forse è ancora troppo presto, le persone sono ancora troppo coinvolte, ma prima o poi qualcuno dovrà affrontare i temi legati ad alcune vicende accadute a Pescara, che hanno coinvolto alcuni uomini politici e soprattutto la sanità privata”.

In merito all’udienza di oggi, Chiodi ha sottolineato:

“Per la prima volta la difesa ha potuto parlare e chiaramente si è evinto che l’indagine è stata fatta solo sulle intercettazioni e sulle produzioni che ha fatto la parte offesa, cioè Pierangeli e gli altri. Successivamente, invece, tutte le sentenze del Consiglio di Stato che danno ragione alla Regione, tutta la documentazione sulla formazione dei tetti di spesa dell’Agenzia sanitaria regionale, con tutte le esplicitazioni e i passaggi matematici, non sono stati presi nemmeno in considerazione”.

Mi sento...
Felice
0%
Orgoglioso
0%
Euforico
0%
Ok
0%
Triste
0%
Arrabbiato
0%