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Prostituzione, progetto ‘Asimmetrie’ contro la tratta: a Pescara in 6 mesi contatti con 674 vittime

Prostituzione, progetto ‘Asimmetrie’ contro la tratta: a Pescara in 6 mesi contatti con 674 vittime

PESCARA, 27 aprile – Il progetto ‘Asimmetrie’, finalizzato a contrastare il fenomeno della tratta e dello sfruttamento e a dare nuove opportunità alle vittime, operativo a Pescara da sei mesi, dà i primi risultati: sono 674 le persone contattate dalle unità di strada e poi seguite sotto tutti i punti di vista. Numeri a cui si aggiunge l’apertura di una casa per ospitare fino a cinque vittime, che possono arrivare a 10-15 considerando la rete di accoglienza presente sul territorio.

Asimmetrie – acronimo di “Azione di Sistema Integrato Multiregionale MEdio-adriatico contro la TRatta e lo sfruttamento e per l’Inclusione socio-lavorativa delle vittimE” – vede unite in prima linea tre regioni Abruzzo, Marche e Molise. Coinvolti complessivamente ben 155 soggetti, tra associazioni ed enti. Quattro le aree di intervento previste: attività di strada finalizzate all’emersione, informazioni e assistenza, accoglienza residenziale, reinserimento lavorativo. Il progetto è cofinanziato dal Dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri.

Stamani, a sei mesi dall’inizio delle attività, la presentazione del report e la firma di un protocollo d’intesa fra il Comune di Pescara e l’associazione On the Road, soggetto attuatore del progetto. Alla sottoscrizione hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini,l’assessore alle Politiche Sociali, Antonella Allegrino, e il presidente dell’associazione On the Road, Vincenzo Castelli, insieme agli operatori della Onlus e al personale del Settore Sociale del Comune.

La maggior parte delle persone intercettate dalle unità mobili è di nazionalità romena (41,8%, 84 femmine e 3 maschi), nigeriana (23,1%, 48 femmine) e italiana (10,1%, 14 femmine, 4 travestiti, 3 trans). I ‘nuovi arrivi’ provengono principalmente da Nigeria (19 femmine), Romania (7 femmine e 4 maschi) e Bulgaria (3 femmine). Sono 208, nel complesso, le persone intercettate che esercitano la prostituzione nei territori coperti dalle unità mobili (87% di sesso femminile). Novembre è il mese in cui si effettua il maggior numero dei contatti.

Con le diverse attività previste, il progetto è finalizzato a favorire l’emersione e l’identificazione delle vittime di tratta e sfruttamento e la realizzazione di programmi individualizzati di assistenza ed integrazione sociale. L’obiettivo è quello di fornire aiuto e supporto alle vittime, affinché si liberino dalla condizione di sfruttamento, attraverso l’offerta di informazione e orientamento, di percorsi di uscita, di accoglienza e di ricostruzione dell’autonomia personale, di formazione ed inserimento lavorativo, ed implementare azioni di prevenzione per evitare che migranti in situazione di vulnerabilità possano diventare vittime di sfruttamento.

“Credo davvero nel lavoro di co-progettazione che da alcuni anni ci vede protagonisti con il Comune e il territorio sulle disabilità sociali – dice Castelli – Pescara è una città complessa e articolata, come l’area costiera e metropolitana. Con le tre regioni, l’epicentro dell’azione a Pescara e i 155 soggetti in cooperazione siamo la rete più grande d’Italia”.
“Con grande soddisfazione appongo la firma su questo protocollo d’intesa – afferma Alessandrini – perché è una risposta importante nel segno della città inclusiva che stiamo contribuendo a costruire, della città che si fa carico di chi arriva con storie incredibili, fuggendo da universi di orrore senza fine. Un orrore che, purtroppo, non resta nel paese d’origine, ma che assume altre forme e si esprime con violenza sulle nostre strade, a un passo dalle nostre vite. Noi facciamo prevenzione concreta con questo progetto e siamo felici di vedere finanziato un lavoro che non assiste, ma conosce, affronta e risolve”.
“Il titolo del progetto spiega tante cose – sottolinea Allegrino – siamo parte di un’azione di sistema integrato multiregionale medio-adriatico contro la tratta e lo sfruttamento e per l’inclusione socio-lavorativa delle vittime. Il progetto è finanziato con 1,2 milioni di euro per Abruzzo, Molise e Marche, la quota parte per le attività di Pescara è pari a 225mila euro, ma al di là dei numeri il tema centrale è l’attività che stiamo svolgendo grazie al lavoro e all’esperienza dell’associazione On the road”.

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