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Residenza “facile” per la cittadinanza, l’inchiesta si allarga ad altri 5 comuni

Residenza “facile” per la cittadinanza, l’inchiesta si allarga ad altri 5 comuni

TERAMO, 26 aprile – Si allarga ad altri cinque comuni del teramano l’inchiesta della Procura  su presunti permessi facili a cittadini brasiliani. Brasiliani arrivati in Italia con tanto di relativa richiesta di cittadinanza per naturalizzazione, vantando un avo italiano, e che in questi anni sono riusciti a perfezionare l’iter  dopo aver avuto la certificazione della residenza abituale in Italia e, nello specifico, in provincia di Teramo. Dopo le pratiche relative ai comuni di Notaresco, Pineto e Roseto, sotto la lente d’ingrandimento gli inquirenti sono finite infatti altrettante residenze rilasciate a Cermignano, Mosciano, Atri, Isola del Gran Sasso e Castellalto.

Comuni, questi ultimi, dove al momento non ci sono ancora indagati ma dove investigatori ed inquirenti stanno passando al setaccio diverse pratiche considerate sospette e con l’inchiesta che sembra destinata ad allargarsi anche a fronte del numero, particolarmente elevato, di cittadini brasiliani giunti in questi anni in provincia con richiesta di cittadinanza.

Attualmente tra Notaresco, comune dal quale è partita l’inchiesta, Pineto e Roseto, sono una ventina le persone indagate, alle quali il  pm Stefano Giovagnoni contesta l’accusa di falso. Tra questi diversi dipendenti dei tre Comuni, tra cui alcuni agenti di polizia municipale.

Secondo quanto ipotizzato dalla Procura (titolare del fascicolo il pm Stefano Giovagnoni) , infatti, contrariamente a quanto attestato dai controlli effettuati dai relativi uffici, la maggioranza dei brasiliani che ha ottenuto le relative certificazioni in queste tre realtà, non avrebbe avuto alcuna dimora abituale negli appartamenti indicati, requisito necessario per perfezionare l’iter ed ottenere la cittadinanza.  Al contrario,secondo la Procura,  quegli appartamenti, sarebbero stati occupati solo per il tempo necessario ad ottenere l’agognato documento e andare via dall’Italia.

Ad insospettire investigatori ed inquirenti il numero particolarmente elevato di cittadini brasiliani, circa 500-600, arrivati negli ultimi anni nel teramano e che, dopo essersi fatti rilasciare da un notaio in Brasile la certificazione di un avo italiano, avevano avviato l’iter per ottenere la cittadinanza.

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