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Silvi, colombiano condannato a sei anni e dieci mesi per estorsione

Silvi, colombiano condannato a sei anni e dieci mesi per estorsione

SILVI, 2 ottobre – Dopo aver conosciuto un coetaneo in un locale di Silvi, attraverso un amico in comune, l’avrebbe costretto a consegnargli del denaro minacciandolo anche di morte. Una vicenda che è costata ad un colombiano di 31 anni residente a Silvi, Edwin Andrey Mosquera Zabala, la condanna a sei anni e dieci mesi di reclusione e ad oltre sei mila euro di multa, oltre all’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Pena arrivata al termine del rito abbreviato davanti al gup Giovanni De Rensis, con il 31enne  imputato dei reati di estorsione, furto con strappo, produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope e porto di armi od oggetti atti ad offendere. Al giovane veniva contestata anche la recidiva specifica infraquinquennale ed il  pm di udienza, il sostituto Stefano Giovagnoni, aveva chiesto per l’uomo una condanna ad otto anni.

I fatti contestati al 31enne risalgono alla primavera di quest’anno, quando dopo aver conosciuto la vittima in un locale LO avrebbe costretto  dietro minacce, a consegnarli del denaro. In particolare l’avrebbe minacciato di denunciarlo di aver violentato sua moglie, ed in più occasioni, anche attraverso sms, avrebbe cercato di spaventarlo mostrandogli un coltello a serramanico.

“Sparli di mia moglie, hai raccontato a…che l’hai corteggiata, che figura ci faccio in giro..” gli avrebbe detto in un’occasione, aggiungendo poi “al mio paese questi problemi si risolvono in due modi…o con le armi o con i soldi”.

In un’altra circostanza, invece, gli avrebbe strappato dal polso un orologio del valore di circa 600 euro, dicendogli che gliel’avrebbe restituito dietro il pagamento di una somma di 200-300 euro.
Da qui l’accusa di estorsione e di furto con strappo, oltre che quella di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope per aver ceduto alla vittima una dose di cocaina dietro il pagamento di 150 euro.

Al giovane, infine, veniva contestata anche l’accusa di porto di armi od oggetti atti ad offendere in relazione al coltello a serramanico mostrato al giovane.

A far scattare le indagini era stata la denuncia della vittima, che si era rivolta ai Carabinieri.

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