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Studio del Cresa: “L’Abruzzo seconda regione in Italia per rischio sismico” / DATI

Studio del Cresa: “L’Abruzzo seconda regione in Italia per rischio sismico” / DATI

L’AQUILA, 5 gennaio – L’Abruzzo è la seconda regione in Italia per pericolosità sismica. Solo la Calabria ha un valore più alto. E? il risultato che arriiva da un’elaborazione del Cresa, che integra la classificazione sismica del territorio nazionale con i dati forniti dall’Istat.

Il 33% del territorio abruzzese è classificato zona sismica 1, quella più pericolosa.

In quest’area sono presenti 246.311 abitanti e 96.458 edifici residenziali che costituiscono rispettivamente il 18,6% della popolazione e il 27,7% degli edifici, valori che collocano l’Abruzzo al terzo posto dopo Calabria e Basilicata.

Tra le diverse zone sismiche abruzzesi, la zona sismica 1 conta la minore percentuale di abitanti (18,6%) e di edifici residenziali (27,7%). Questi ultimi sono per la maggior parte (69,5%) costruiti prima del 1971 e per i due terzi (66,7%) con struttura portante in muratura.

La maggior parte dei comuni abruzzesi (51,8%) è inclusa nella zona sismica 2, quella a pericolosità intermedia. In questa fascia ricade anche la maggior parte della superficie territoriale, (50,9%) e di edifici (38,7%). La maggior parte di questi edifici ha struttura portante in muratura (67,9%).

La zona sismica 3, pericolosità minima, comprende la minore percentuale di comuni (18,4%) e di superficie (16,1%) ma ospita quasi la metà della popolazione regionale (48,3%). In questa fascia ci sono comuni di grandi dimensioni come Pescara, Montesilvano, Vasto e Lanciano. Tra gli edifici residenziali presenti, quelli costruiti dopo il 2000 e quelli con struttura portante in calcestruzzo armato raggiungono la percentuale maggiore (rispettivamente 8,7% e 34,3%).

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