Sub di Pescara annegato nel teramano, mercoledì l’autopsia
TERAMO, 31 ottobre – Sarà l’autopsia effettuata mercoledì dall’anatomopatologo Pietro Falco di Chieti a chiarire le cause della morte di Matteo Cavarocchi, il 28enne di Pescara annegato mercoledì mattina al largo della costa teramana, tra Giulianova e Roseto degli Abruzzi e il cui corpo è stato recuperato nella giornata di ieri.
Il pm di turno, il sostituto Enrica Medori ha infatti affidato l’incarico al professionista di Chieti proprio in queste ore, con l’obiettivo di chiarire cosa sia successo mercoledì e stabilire se il giovane si sia sentito male o se si sia stato trascinato a fondo da altre cause.
Mercoledì, quando è successa la tragedia, Matteo Cavarocchi era impegnato in attività di pesca subacquea in apnea, in prossimità della piattaforma ‘Squalo’, insieme ad un amico, che ha lanciato l’allarme non vedendolo riemergere. Il corpo era sul fondale, profondo in quell’area oltre 70 metri, nei pressi della piattaforma. È stato individuato grazie un Rov (Remotely Operated Vehicle) dei Vigili del Fuoco, denominato ‘Perseo’, un robot sottomarino con sonar e manipolatore per il recupero di oggetti o corpi, filoguidato da una postazione remota in superficie.
Alle ricerche hanno partecipato anche cinque sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano e Reggio Calabria, insieme ai colleghi di Teramo, con la Motobarca del Comando dei vigili del fuoco di Ancona, impiegata come base operativa. Le operazioni sono state coordinate dalla Capitaneria di Porto di Pescara.