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Svolta green della Regione Abruzzo: con “Carta di Pescara” vantaggi per le imprese sostenibili

Svolta green della Regione Abruzzo: con “Carta di Pescara” vantaggi per le imprese sostenibili

PESCARA, 26 novembre – E’ stata presentata questa mattina la Carta di Pescara, un patto tra Regione Abruzzo, imprese, mondo della ricerca e parti sociali, che si pone l’obiettivo di dare centralità alla sostenibilità ambientale, indirizzando l’intero tessuto produttivo abruzzese verso l’industria sostenibile.

Le imprese che aderiranno all’intesa godranno di un’ampia serie di benefici: la quota di burocrazia sarà ridotta al minimo, cosi come gli oneri amministrativi e la pressione fiscale risulterà diminuita. Alla base del un nuovo sistema di vantaggi, nell’ottica di uno scambio reciproco, le imprese si impegneranno a garantire una effettiva sostenibilità economica, ambientale e sociale, stabilita sulla scorta di una serie di parametri.

Alle piccole, medie e grandi imprese che avranno i requisiti di sostenibilità richiesti, la Carta permetterà di avere dei vantaggi concreti in base ai diversi livelli di adesione. Sono complessivamente 61 i requisiti previsti, che permettono un’adesione calibrata sulle necessità, sulle possibilità e sugli obiettivi delle singole imprese, nell’ambito di tutti i settori produttivi.

La Carta di Pescara è inoltre priorità trasversale del Por-Fesr Abruzzo 2014-2020 e del Por Fse Abruzzo 2014-2020: significa che per i relativi avvisi e bandi sono previste forme di premialità o budget riservati alle imprese aderenti. Tra gli esempi dei vantaggi di cui le imprese aderenti potranno godere, c’è la riduzione significativa dei termini di rilascio di Aia e Aua, lo sconto del 30% sugli oneri di urbanizzazione primaria in caso di primo insediamento delle imprese e del 50% in caso di ampliamenti nell’ambito dello stesso sito all’interno delle aree industriali. L’adesione alla Carta di Pescara avrà una validità di due anni.

L’iniziativa è frutto di un percorso che si è articolato in otto mesi di confronto, tavoli tematici con le imprese, collaborazione con università ed enti di ricerca. Questa mattina, presso la sede della Fater di Pescara, è stato presentato l’intero progetto, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, del presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci e dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Giovanni Lolli.

Il sottosegretario De Vincenti ha lodato l’intesa siglata in Abruzzo:

“Vengo ormai spesso in Abruzzo perché qui si lavora bene. La Carta di Pescara è un patto tra istituzioni e imprese ed è un fatto importante. Una sfida da giocare insieme e da vincere insieme. Una bellissima strategia di una straordinaria concretezza. Avremmo bisogno che ogni regione italiana facesse una Carta di Pescara per promuovere una nuova industria realmente sostenibile. Questa Carta ci dice che qui c’è una parte degli strumenti per cambiare paradigma. Una nuova rivoluzione industriale in cui l’industria abbia dentro di sé i concetti della green economy. Il Governo ha molto da imparare da questa esperienza e proprio per questo c’impegniamo ad essere di supporto e a diffondere questa esperienza a livello nazionale ed europeo”.

Realacci, che è anche presidente di Symbola – Fondazione per le qualità italiane, ha rimarcato l’importanza strategica della Carta di Pescara, riservando un plauso all’iniziativa della Regione Abruzzo:

“Per affrontare la crisi e le sfide che abbiamo davanti, a partire da quella del clima, l’Italia deve fare l’Italia. Mobilitare le sue migliori energie e incrociare innovazione e conoscenza con qualità, saperi antichi e cultura, con la green economy. Come hanno già iniziato a fare molte delle nostre aziende, dimostrando che il nostro posto nel mondo non è quello della competitività a bassi prezzi e dumping ambientale e sociale, ma quello della qualità totale, fatta di cura dei dettagli, di attenzione al capitale umano, di coesione, bellezza, innovazione e sostenibilità”.

Realacci è poi entrato nel dettaglio, snocciolando i numeri sull’economia verde, sia a livello nazionale che sul piano locale:

“Dal 2010, stando ai dati del rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere, il 26,5% delle imprese ha puntato sul green in funzione anticrisi. In Abruzzo le imprese verdi sono 9.460. E proprio queste sono le realtà che innovano di più, che esportano di più, che crescono di più.  Nel manifatturiero il 46% delle imprese che investono in tecnologie verdi esporta, contro il 27,7% delle imprese non investitrici; il 35,1% delle imprese green ha aumentato il fatturato  nel 2015 a fronte del 21,8% delle altre; il 33,1%  ha introdotto innovazioni, contro il 18,7% delle altre. Questo ha ricadute positive anche sul mondo del lavoro: hanno a che a fare con l’ambiente il 44,5% dei nuovi posti di lavoro prodotti quest’anno, con un picco del 66% nel settore Ricerca e Sviluppo. Investendo nel green le nostre aziende diventano più sostenibili e soprattutto più competitive e aprono un sentiero che va verso il futuro e che ci aiuta anche ad andare nella direzione indicata dall’Accordo di Parigi sul clima. Un ruolo importante lo possono svolgere anche le politiche regionali e territoriali. In questo senso è davvero esemplare l’iniziativa presa dall’Abruzzo con la Carta di Pescara, che oggi rappresenta il progetto regionale più avanzato, sia per il metodo con cui è stata costruita che per il risultato raggiunto, per promuovere un’economia più sostenibile e a misura d’uomo”.

Giovanni Lolli si è soffermato sul contributo che la Carta è in grado di imprimere alla realtà industriale della regione:

“La Carta di Pescara è il frutto di un lungo lavoro collettivo che ha visto lavorare insieme istituzioni e mondo delle imprese che sono arrivate ad una sintesi che rappresenta un nuovo inizio. L’inizio di un lavoro dinamico che punta sull’innovazione per affrontare anche il tempo della crisi e contribuire a far nascere una nuova industria nella nostra regione. Un’industria ancora più consapevole che puntando sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica sarà più facile attraversare il mare agitato in cui siamo tutti immersi”.

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