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Teramo, presunta truffa con le azioni Tercas: chiesti sei anni per l’ex dg Di Matteo

Teramo, presunta truffa con le azioni Tercas: chiesti sei anni per l’ex dg Di Matteo

TERAMO, 26 aprile – E’ nella richiesta di condanne per complessivi 16 anni di carcere per le figure apicali dell’ex Banca Tercas che si declina la requisitoria del pubblico ministero Enrica Medori nell’ambito del processo sulla presunta truffa con le azioni dell’istituto di credito teramano in corso davanti al giudice Flavio Conciatori. Una vera e propria truffa contrattuale, per l’accusa, che sarebbe stata pensata ed impostata dai vertici ed arrivata a cascata fino alla base, con diversi gradi di responsabilità. Tanto che le pene più pesanti sono proprio quelle richieste per l’allora direttore generale Antonio Di Matteo, per il quale sono stati chiesti 6 anni. Stessa richiesta di pena per l’ex responsabile pro-tempore dell’area finanza della Tercas Lucio Pensilli, mentre per l’allora responsabile pro-tempore dell’area commerciale Alessio Trivelli la Procura ha chiesto la condanna a 4 anni.

Ma per la Procura le responsabilità non sarebbero solo delle figure manageriali, tanto che il pm Enrica Medori ha chiesto la condanna anche per altri 12 imputati: a due anni  ciascuno per Piero Lattanzi e Franco Maiorani, che all’epoca ricoprivano i ruoli rispettivamente di responsabile del servizio privati della Tercas e responsabile pro tempore del settore finanza della banca, a 6 mesi ciascuno per Fabrizio Di Bonaventura, Franca Marozzi, Mariagabriella Calista, Pietro Sciarretta, Nicola Celli, Rosanna Arcieri, Valentina Angelozzi, Enrico Robbuffo, Luisa Ferri e a 9 mesi per Silvana De Sanctis che all’epoca, in base alle diverse posizioni, ricoprivano ruoli che andavano da quelli di direttori a vicedirettori di filiale fino ad addetti alla riprofilatura dei clienti.

Chiesta invece l’assoluzione per gli altri 13 dipendenti finiti a processo: Marco Nardinocchi, Maria Lucia De Laurentiis, Monica Di Luciano, Luca Ettorre per non aver commesso il fatto, Christian Torreggianti, Elena Malatesta, Carlo Pavone, Giancarlo Stacchiotti, Mazzocchitti Lidia, Rastelli Rosanna, Valentini Maria Carmela, Danilo Ranalli e Marinella Petrini perché il fatto non sussiste.

Tutti erano finiti a processo con l’accusa di truffa in concorso: sul tavolo la vendita nel 2011, di azioni proprie della Tercas che per la Procura sarebbero state fatte passare per cosiddetti ‘pronti contro termine’, investimenti ad un anno con un rendimento garantito.

Nel corso della requisitoria il pm ha chiesto comunque l’assoluzione, per alcuni specifici capi, anche per sei degli imputati per i quali ha chiesto la condanna: Antonio Di Matteo, Lucio Pensilli, Alessio Trivelli, Piero Lattanzi e Franco Maiorani (per cinque capi sui 14 che vengono contestati a tutti e cinque) e per Nicola Celli (per due capi sui 3 contestati).

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